Trasporti e mobilità: ecco come si spostano i lecchesi

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LECCO – Tra la messa in vendita di Linee Lecco, lo scontro tra sindaci e Provincia sui tagli al trasporto pubblico e la raccolta firme contro la realizzazione di una pista ciclabile in via Adamello, non poteva capitare in un momento più adatto la pubblicazione dell’inchiesta condotta dall’Osservatorio di Fondazione Cariplo, incentrata sulla mobilità e sull’utilizzo del trasporto pubblico, che ha preso come “caso studio” le città di Lecco, Como, Mantova e Brescia.

L’approfondimento, partendo da un’analisi del sistema attuale di trasporti e mobilità, ha voluto dimostrare come attraverso politiche che incentivino l’uso dei mezzi pubblici o di mezzi non motorizzati si potrebbe ridurre l’impatto ambientale e produrre un risparmio energetico tra il 7 e l’11%.

L’occasione è quella giusta per spulciare alcuni dati che il relativi alla nostra provincia, cercando di cogliere gli aspetti principali del sistema di mobilità del territorio.

Le statistiche elaborate dall’osservatorio della fondazione mostrano come l’area urbana lecchese sia interessata da circa 268 mila spostamenti/giorno (sola andata) di cui 159 mila interni all’area urbana, 68 mila in entrata e 41 mila in uscita. Facendo riferimento al solo comune capoluogo, gli spostamenti interni sono 47 mila, quelli in entrata 75 mila e quelli in uscita 20 mila.

La stragrande maggioranza di questi spostamenti avvengono attraverso mezzi autonomi motorizzati (auto, moto) con un volume di traffico pari a circa 0,6 milioni di veicoli-km/giorno a Lecco città e di quasi 2,3 nell’hinterland. Questo traffico tende a concentrarsi in misura considerevole sulla rete primaria ed in particolare sulla superstrada SS36.

Per quanto riguarda la rete del trasporto pubblico, le 7 linee urbane presentano un’estesa cumulata di quasi 190 km con oltre 400 corse/giorno, per un totale di quasi 4.500 mila veicoli-km/giorno. I servizi ferroviari sono stati invece raggruppati in 9 linee, con un’estensione vicina ai 1.000 km e meno di 200 corse/giorno, per un’offerta complessiva di circa 10 mila treni-km/giorno.
Lo studio definisce come il trasporto pubblico urbano supporti un volume di circa 140 mila passeggeri-km/giorno, con una certa prevalenza delle direttrici di medio raggio rispetto a quelle strettamente locali.

Per quanto concerne il traffico non motorizzato (bicicletta o spostamenti a piedi) è stimato un totale di circa 60 mila passeggeri-km a Lecco città, che diventano oltre 120 mila considerando l’area urbana nel suo complesso.

Per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica nell’aria, l’Osservatorio ha stimato che, in un normale giorno feriale, il sistema di trasporto dell’area urbana di Lecco presenti un consumo energetico di circa 230 tep, di cui 60 (27%) afferenti al solo capoluogo. Ciò corrisponde all’emissione di circa 670 t/giorno di CO2 , di cui 175 afferenti alla città di Lecco.

Diverse le soluzioni messe a punto dagli esperti della Fondazione per ridurre l’impatto ambientale, partendo dall’incentivazione di piedibus, del bike sharing e della rete ciclopedonale, all’ampliamento della ZTL anche al Lungolago cittadino; ed ancora il potenziamento della rete bus extraurbana e la realizzazione di una terza corsia sul ponte della SS36.

La conclusione del report è che Lecco, così come le altre province, potrebbe abbattere e le emissioni di CO2 dovute al traffico veicolare almeno del 5-6%, disincentivando l’utilizzo del mezzo motorizzato privato. Forse però, visti gli attriti che il tema trasporto pubblico ha creato nelle ultime settimane, bisognerà aspettare che passi la “tempesta” per parlarne con più serenità.

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