UIC Lecco: doppio appuntamento nella Giornata Mondiale della Vista

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LECCO – Penultimo evento programmato per celebrare i 20 anni di attività sezionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Lecco quello in programma per giovedì 12 ottobre, alle 20.45, quando, in occasione della Giornata Mondiale della Vista, promossa come di consueto dall’Iapb (Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità) si terrà una conferenza aperta a tutta la cittadinanza dal titolo “Invecchiare bene con i nostri occhi” tenuta dal Dottor Sandro Vergani, presso la sala conferenze del Palazzo Falk della Confcommercio in Piazza Garibaldi.

Nella stessa giornata la sezione lecchese dell’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti sarà presente anche nell’Hall dell’Ospedale A. Manzoni di Lecco, per divulgare l’importanza della cura della vista con gli opuscoli predisposti dalla stessa Iapb.

“L’obiettivo dell’evento e della giornata stessa – fanno sapere della sezione – è quello di sensibilizzare la popolazione e le istituzioni. Difendere un bene prezioso come la vista è fondamentale, perchè è un patrimonio che va tutelato ad ogni età ed è compito di tutti stimolare la sua salvaguardia. Questa giornata mira a promuovere la salute degli occhi non solo con la cura, ma anche con la prevenzione e la riabilitazione visiva”.

Sin dalla sua istituzione la Iapb Italia onlus, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con l’appoggio dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Onlus, ha evidenziato che la salute visiva deve ricevere un’adeguata attenzione all’interno dei Sistemi Sanitari Nazionali.

“Sono circa 3 miliardi in tutto il mondo le persone afflitte da gravi problemi oculari; esseri umani ai quali si deve garantire l’accesso a cure tempestive e di qualità, per evitare che cresca esponenzialmente il numero di coloro che perderanno la vista o diventeranno ipovedenti – spiegano dall’Iapb – E’ indispensabile promuovere, quindi,  queste iniziative di conoscenza, perchè nel nostro Paese la salute visiva possa avere maggiore rilievo nell’agenda sanitaria pubblica, per evitare che al dramma umano della sofferenza si aggiunga un aggravio di spesa sociale per il bilancio dello Stato”.