Volontari del museo Guzzi a cena. “Grazie per ciò che fate”

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MANDELLO – La proposta era stata avanzata a metà aprile da Massimo Gilardoni, mandellese, direttore dei cori “Siyahamba” di Ballabio e “Voci nel tempo” di Cortenova, oltre che della Schola cantorum del Sacro Cuore. Questi, dopo avere elogiato pubblicamente il ruolo dei volontari che si occupano dell’apertura del museo storico della Moto Guzzi, aveva appunto proposto ai titolari di bed & breakfast del territorio di offrire loro una cena.

“Capita, e non raramente, che nei paesi alcune attività “sociali” siano effettuate nel silenzio e in modo del tutto gratuito – aveva premesso Gilardoni – Me ne viene in mente una che per Mandello è molto importante a livello turistico e non solo. Portata avanti da anni da un gruppo di volontari, l’ apertura quotidiana del museo della Guzzi è sicuramente un’azione rilevante a livello turistico”.

“Per quelli che come me hanno un’attività ricettiva – aveva aggiunto – è sicuramente un’iniziativa bella e basilare per accontentare le persone che fanno visita alla nostra cittadina, sia per la località in se stessa sia proprio per la presenza della famosa fabbrica motociclistica. E se non ci fossero questi volontari? Penso proprio che il museo rimarrebbe chiuso e chissà quante persone tornerebbero a casa deluse e arrabbiate e, forse, alcuni non verrebbero nemmeno più a farci visita”.

Detto e fatto, la cena di ringraziamento per i volontari del museo della Guzzi si è tenuta questa settimana al ristorante “Aquaduulza” di Olcio.

“Mi sembrava giusto – è il commento di Massimo Gilardoni – dare loro un appoggio morale, o per meglio dire conviviale, per ciò che fanno con impegno e dedizione”.

Alla proposta hanno aderito, oltre al bed and breakfast “Casa della musica” dello stesso maestro Gilardoni, la casa vacanza “Villino Lario” di Alvaro Invernizzi, il bed and breakfast “Da-Di” di Nadia Ciappesoni a Colico e la casa vacanza “Bellavista” di Loretta Lafranconi, oltre al ristorante “Aquaduulza”.

“Avevo proposto questa cena a metà aprile – ricorda Gilardoni – tramite i quotidiani online e sulla pagina Facebook Sei di Mandello se… e dopo poche ore i proprietari del ristorante di Olcio, Christian e Nadia, mi hanno telefonato entusiasti per l’iniziativa, aggiungendo che avrebbero offerto loro la cena”.

“Tuttavia non mi sembrava giusto – aggiunge – che fossero loro ad accollarsi tutta la spesa, così ho atteso un po’ di tempo per capire quante adesioni ci sarebbero state. Essendo risultate pochine, abbiamo dato un contributo al ristorante, che si è peraltro fatto carico di gran parte della cena”.

“Un vero segno di generosità concreta – conclude Massimo Gilardoni – per una serata trascorsa in amicizia, tra buon cibo, buon vino e un ottimo servizio che ha fatto oltremodo piacere ai volontari, il cui ruolo, torno a dire, è certamente da elogiare”.