Wall Street: pizzeria della legalità entro l’autunno 2016

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LECCO – Un progetto fortemente innovativo e sperimentale, volto a migliorare le politiche sociali del territorio. E’ stato definito così dall’assessore ai Servizi Sociali Riccardo Mariani il progetto “I sapori e i saperi della legalità e dell’inclusione sociale” che coinvolgerà l’ex Pizzeria Wall Street di Via Belfiore 1.

Attori del progetto tre associazioni, aggiudicatarie del bando comunale dello scorso maggio: si tratta della Fabbrica di Olinda di Milano, Arci Lecco e Auser Filo d’Argento Lecco. Diversi gli obiettivi che animano l’intervento: la creazione di un esercizio pubblico con forte vocazione sociale che promuova percorsi di crescita dei giovani cittadini nell’ambito culturale e la partecipazione attiva, oltre che percorsi di inclusione. Tra le altre cose la futura pizzeria della legalità intende permettere forme di sociabilità e un’opportunità lavorativa per persone svantaggiate. Tanti percorsi proposti che dovranno trovare in Wall Street un punto di incontro più che simbolico (lo stabile fu confiscato alla mafia nel 1994, due anni dopo l’operazione “Wall Street” che portò alla sbarra il boss Franco Coco Trovato).

 

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L’ingresso all’ex Pizzeria di Via Belfiore. I lavori di ristrutturazione sono stati recentemente ultimati da Aler Lecco

 

L’offerta, come spiegato dai rappresentanti delle tre associazioni (Thomas Emmenegger della Fabbrica di Olinda, Giorgio Mazzoleni di Auser Filo d’Argento e Giulia Venturini di Arci Lecco) durante la commissione consiliare indetta mercoledì sera, non sarà solo gastronomica ma anche e soprattutto culturale. Al Comune di Lecco – concessionario a titolo gratuito del bene – il compito di provvedere ad eventuali interventi di manutenzione oltre che affiancare gli enti preposti alla gestione nel creare una vera e propria rete.

Anticipate le tempistiche dei lavori, con l’apertura vera e propria prevista per l’autunno 2016: da qui a marzo 2016 la ricerca di fondi per l’arredo dello stabile, ristrutturato da Aler dal punto di vista impiantistico ma attualmente vuoto. Il progetto prevede una divisione dello spazio i quattro ambiti: un cortile aperto ma coperto all’ingresso, pensato come spazio di incontro per le iniziative; il piano terra destinato al bar e al salone dove svolgere attività di informazione ed esposizione di prodotti convenzionati (bio, equosolidale, Terra Libera ecc…); il locale polifunzionale retrostante sempre al piano terra, uno spazio destinato a diventare un piccolo auditorium con 70 posti; il secondo piano, effettiva sala ristorante con 80 posti a sedere.

 

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Uno scorcio degli interni dello stabile

 

A marzo 2016 una prima inaugurazione, limitata alla zona bar, quindi, per l’autunno 2016, l’apertura definitiva di tutta la pizzeria/ristorante. “La primissima fase – ha spiegato Thomas Emmenegger – è rivolta a far rientrae l’ex pizzeria Wall Street nella coscienza e conoscenza dei cittadini. Da non luogo a luogo di incontro”. “I tempi – ha commentato l’assessore Mariani – sono del tutto coerenti con il doppio del bando, sociale e commerciale”.

Diverse le perplessità emerse durante la commissione, legate innanzitutto ai fondi: “Siete già certi di trovarli o se mancheranno per arredare il locale i tempi verranno dilatati?” la domanda più comune, ma c’è stato anche chi ha richiesto precisazioni sul tipo di modello che farà da guida al nuovo locale: “Come unire chi mangia la pizza a chi vuole parlare di cultura e attualità? – ha così domandato il consigliere Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) – il modello sarà quello dei vecchi circoli o dei centri sociali?” mentre altri hanno focalizzato l’attenzione su problemi logistici quali la possibilità di parcheggio nei dintorni della futura pizzeria.

dossier Wall street_qui lecco libera (11)E’ chiara la posizione dell’Ats (Associazione temporanea di scopo) che gestirà la pizzeria: “Questo bene è stato inutilizzato per 20 anni, servirà a tutti quanti, il Comune di Lecco non poteva fare un bando e un investimento migliore. I fondi verranno recuperati attraverso raccolte specifiche e la partecipazione a bandi o progetti in rete con le Istituzioni locali e territoriali. Questo esercizio pubblico avrà poi quindi una licenza da esercizio pubblico – ha aggiunto Emmenegger in risposta al consigliere Anghileri – e la sua fortuna sarà proprio la comunione di aspetti diversi, gastronomici, culturali, sociali: non un posto dove nutrire solo il corpo ma anche il cervello e l’anima. L’impegno sarà quello di trovare la formula per rendere la cosa accattivante”.

Per quanto riguarda la disponibilità di parcheggi, la soluzione ipotizzata dall’assessore Mariani è la possibilità di utilizzare l’area ex Pagani, vicino allo stabile.

“Il progetto ha i piedi per terra, è fatto bene, e potrà essere un avamposto per la Regione Lombardia. L’intento è che la futura pizzeria sia un luogo dove ogni lecchese possa sentirsi bene e accolto. Come Fabbrica di Olinda è la prima esperienza che facciamo fuori dal Paolo Pini dove attualmente collaboriamo e siamo grati della possibilità che ci è stata data, l’impegno sarà massimo” ha concluso Thomas Emmenegger.