Il commento dei presidi di diversi istituti in vista del ritorno in classe degli studenti delle superiori
Tutto pronto poi lo slittamento all’11 gennaio. Timori per la capacità del sistema trasporti di riorganizzarsi su ingressi e alle uscite scaglionate
LECCO – Le scuole superiori anche nel lecchese erano già pronte al rientro in classe delle studenti, posticipato proprio nelle ultime ore dal 7 gennaio a lunedì 11 gennaio anche se i presidi degli istituti della nostra provincia non nascondono qualche preoccupazione in merito soprattutto alla tenuta del sistema di trasporti, che verrà rivoluzionato per garantire l’ingresso scaglionato in due orari e l’uscita riorganizzata in quattro orari.
Nei giorni scorsi al termine del tavolo di coordinamento della Prefettura, ente a cui il Governo ha affidato il complicato nodo della riorganizzazione della didattica in presenza anche per le scuole superiori, ha approvato un piano riorganizzativo (a cui è poi seguito un addendum più tecnico relativo alle società che gestiscono i trasporti) che prevede due ingressi scaglionati alle 8 e alle 9.40 e quattro uscite in orari differenti ovvero alle 11.20, 12.10, 13.00 e 13.50. Si parte dapprima con il 50% degli studenti in presenza con l’idea di portare poi, dal 15 gennaio, la presenza al 75% mentre i restanti alunni seguiranno le lezioni da casa.
I dirigenti degli istituti superiori lecchesi non hanno smesso di lavorare nemmeno nei giorni di festa per arrivare preparati al “nuovo” inizio della scuola dopo il lungo stop causato dalla seconda ondata della pandemia, dovendo fare però i conti con le incertezze del quadro normativo, sempre in evoluzione.
Il tema del ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori è infatti una questione calda dell’agenda politica con spaccature e diversità di opinioni che hanno portato alcuni Governatori delle Regioni (come ad esempio Luca Zaia in Veneto) a firmare ordinanze che prevedono il mantenimento della didattica a distanza per le scuole superiori per tutto il mese di gennaio.
E’ proprio delle ultime ore, la decisione del Governo, dopo una serrata riunione del Consiglio dei ministri di stanotte, martedì 5 gennaio, di far slittare il ritorno in classe delle scuole superiori a lunedì 11 gennaio, giorno in cui entrano in vigore le nuove soglie per determinare le aree di rischio.
A Lecco era già tutto pronto per la ripartenza
“Siamo pronti, anzi, mi verrebbe da dire che continuiamo ad esserlo come lo eravamo d’altra parte a settembre – ci raccontava ieri, alla vigilia della decisione del governo, Maria Luisa Montagna, dirigente scolastica del Liceo Manzoni di Lecco – dopo l’ordinanza del 24 dicembre scorso ci siamo attivati, insieme a tutte le scuole della Provincia, per riorganizzare l’ingresso scaglionato su due turni del 50% degli studenti”.
In classe al Manzoni torneranno mediamente 470 studenti al giorno (18 classi alla volta) con due orari di ingresso e quattro orari di uscita. “Abbiamo inviato alle famiglie le comunicazioni, fatto le delibere, insomma siamo pronti, ma non nego che resta un po’ di preoccupazione, soprattutto in relazione al sistema dei trasporti che dovrà adeguarsi a due fasce orarie di ingresso e ben quattro fasce orarie di uscita. Attendiamo il rientro e vedremo se funzionerà tutto bene – ha concluso – nel frattempo ringrazio Prefettura e Ufficio Scolastico Provinciale per il lavoro sinergico svolto in queste settimane”.
Al Bertacchi di Lecco il preside Raimondo Antonazzo ha deciso di riorganizzare il ritorno in classe degli studenti partendo dal biennio: “Abbiamo deciso di dare la priorità alle prime e alle seconde classi, che hanno maggiore bisogno di recuperare l’attività in presenza. Con questi studenti e circa un centinaio di altri alunni, saremo al 50% della capienza, ovvero circa 600 studenti. Non è stata semplice questa fase di riorganizzazione a seguito dei cambi delle percentuali, prima al 75% poi al 50% e delle decisioni. Come scuola abbiamo potuto decidere poco in autonomia, seguiremo quanto stabilito anche riguardo ai turni differenziati d’ingresso”.
Merate, Liceo Agnesi: “Eravamo già pronti”
“Eravamo già pronti per il ritorno in classe al 75% e lo siamo ora per il 50%. Certo, non nascondo qualche timore sulla capacità del sistema di trasporti di riorganizzarsi per garantire delle corse a ogni uscita”. A parlare è Sabrina Scola, dirigente del liceo Agnesi di via dei Lodovichi a Merate.
Così come a settembre, il problema maggiore sembra essere quello legato a evitare che gli studenti prima e dopo l’uscita dalle aule possano creare assembramenti nell’attesa di tornare a casa. “La scuola è pronta e abbiamo preparato un calendario che prevede l’alternanza della presenza a scuola degli studenti del biennio con quelli del triennio. In questo modo riusciamo a garantire esattamente il 50%. Abbiamo dovuto chiaramente ridurre, come tutti, la durata delle lezioni portandole a 50 minuti”.
Dal confronto con le famiglie, a cui la preside ha inviato un questionario per chiedere i mezzi di trasporto utilizzati dai ragazzi per raggiungere il polo scolastico, è emerso che il timore maggiore è proprio legato ai trasporti. “Il 53% dei miei 1040 studenti arriva a scuola con mezzi privati, ovvero con familiari oppure autotrasportatori privati. Non so se tutti riusciranno a riorganizzarsi con i nuovi orari di ingresso e di uscita. Perchè se uno studente che esce alle 11.20 deve aspettare comunque il pullman delle 12.10 il rischio di assembramento c’è comunque. Vedremo comunque con la pratica come andrà”.
Al Rota di Calolzio recuperati ulteriori spazi
“Abbiamo lavorato tutti insieme per essere pronti alla riapertura delle scuole – conferma il vice preside dell’istituto superiore Lorenzo Rota di Calolziocorte Daniele Oliverio -. Noi ci eravamo comunque preparati per ripartire con la didattica in presenza al 75%, tanto che al 31 dicembre, grazie al dirigente Maurizio Canfora, siamo riusciti a fornire tutte le indicazione organizzative alle famiglie e ai docenti, andando anche a rivedere l’orario di ricevimento dei genitori”.
Un’ulteriore revisione dei piani è stata necessaria per la settimana dal 7 al 15 gennaio dopo che il Governo ha optato per la didattica in presenza al 50% in quel periodo ed era sarà inevitabilmente necessario qualche ritocco. “Avevamo rivisto nuovamente l’orario cercando di mantenere le classi prime sempre in presenza – ci aveva spiegato ieri il dirigente – Per riuscire ad accogliere tutti gli studenti in sicurezza, nel rispetto scrupoloso di tutte le linee guida, abbiamo fatto anche dei lavori strutturali trasformando sala docenti, aula magna, biblioteca e altri spazi in aule dove accogliere le classi più numerose mantenendo le distanze. Nel ‘pacchetto sicurezza’ messo a punto la scorsa estate restano i tre ingressi distinti con un termo scanner a ogni entrata”.
“Un grazie va sicuramente al Prefetto Castrese De Rosa e al vice Prefetto Laura Maria Motolese che sono riusciti a mettere d’accordo le esigenze delle scuole e dei trasporti compito sicuramente non facile, fondamentale anche l’apporto di tutti i dirigenti degli istituti e, ovviamente, dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco nella persona del dirigente Luca Volontè” ha concluso il vice preside Oliverio