60enne di Vercurago disperso da venerdì in Val Brembana

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soccorso alpinoVERCURAGO – Lo cercano dal tardo pomeriggio di giovedì, tra mille difficoltà e al momento senza alcun esito: c’è grande apprensione a Vercurago per le sorti di Virgilio Carenini, 60enne residente in paese, disperso nella zona di Carona in Val Brembana.

L’uomo stava compiendo un’escursione sulle montagne bergamasche insieme ad alcuni amici dai quali, ad un certo punto, si sarebbe separato per percorrere sentieri differenti. L’ultimo contatto telefonico si è avuto alle 12,30 di ieri, quando il 60enne avrebbe comunicato l’intenzione di salire verso la vetta del Monte Graviasca.

Non vedendolo rientrare, gli amici hanno lanciato l’allarme e il Soccorso Alpino ha iniziato a perlustrare la zona a bordo prima a bordo di due elicotteri poi con squadre da terra. Ricerche che sono state sospese intorno all’una di notte a causa dell’oscurità e del maltempo.

Le operazioni di salvataggio sono ripartite all’alba di venerdì e si sono estese anche alla Val Seriana, con trenta i tecnici volontari della Stazione di Valle Brembana del Cnsas .

A questi si aggiungono gli otto uomini partiti ieri sera alle 19, dopo la richiesta di soccorso, che hanno avviato le operazioni e pernottato in quota.
L’elisoccorso del 118 di Bergamo oggi ha sorvolato la zona, intorno alla cima del Monte Grabiasca, per una perlustrazione ampia e per portare in alto le squadre della VI Delegazione Orobica.

“L’area – spiegano dalla centrale operativa del CNSAS – si presenta particolarmente impervia, sono presenti anche neve e ghiaccio, c’è il rischio di scariche di materiale roccioso e le condizioni meteorologiche avverse complicano la situazione. In questa fase è quindi indispensabile organizzare la movimentazione e coordinare gli spostamenti e l’intera ricerca con la massima attenzione, tenendo in considerazione anche la sicurezza dei soccorritori”.

Le ricerche condotte oggi dai tecnici volontari della VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino hanno portato al ritrovamento della piccozza e del bastoncino che aveva con sé l’escursionista. Gli oggetti sono stati ritrovati a circa 2400 metri di quota, la piccozza più in alto e il bastoncino un centinaio di metri più in basso. Il rinvenimento ha consentito di concentrare l’operazione in un’area circoscritta e precisa. La zona è caratterizzata dalla presenza di un canale molto impervio, esposto a scariche di materiale roccioso, con la presenza di neve e ghiaccio. Durante la giornata di oggi, venerdì 23 maggio, a rendere più complesse le manovre ha contribuito anche una situazione meteorologica critica e variabile, con temporali e tempesta. Al momento le ricerche da terra sono sospese e prosegue invece il lavoro di valutazione di tutti gli elementi raccolti, così da organizzare la giornata di domani, sabato, ottimizzando i tempi. Alle 5:30 ripartiranno le perlustrazioni da parte dei tecnici, interverrà anche un’eliambulanza da Como, abilitata al volo notturno, che porterà in quota le squadre del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) in modo da permettere loro di operare con temperature basse, prima che gli effetti del disgelo diurno compromettano la stabilità del terreno.