Chiesa di Calolziocorte gremita, oggi pomeriggio, per l’ultimo saluto
“Sei stato una persona davvero speciale, con quel tuo modo unico di rapportarti alla gente”
CALOLZIOCORTE – Una chiesa gremita ha dato l’ultimo saluto al giornalista Umberto Filacchione morto all’età di 77 anni a causa di una malattia. Tanti i colleghi giornalisti incontrati in oltre 50 anni di carriera, proprio l’ordine l’aveva premiato nel 2021 per i 50 anni di iscrizione all’albo; ma tanti anche gli amici calolziesi e coloro che hanno condiviso con lui una passione per la politica che l’ha portato a ricoprire, a cavallo tra gli Anni ’70 e ’80, il ruolo di assessore e vicesindaco.
“Sei stato una persona davvero speciale, con quel tuo modo unico di rapportarti alle altre persone – lo ha ricordato il collega e concittadino Giovanni Attinà -. Sono tanti i ricordi che riaffiorano alla mente di questi 50 anni di amicizia e rispetto: penso alla nascita della nostra amicizia quando abitavamo vicini; penso al Centro Kennedy che è stata una palestra di vita per tanti giovani che portavano avanti posizioni anticonformiste; penso alle varie iniziate tra le quali il periodico ‘Il Cuneo’. E poi l’impegno giornalistico che per alcuni anni ci ha portato a scrivere assieme su L’Eco di Bergamo, allora non c’erano i telefonini e il lavoro si faceva coi centralini della Sip e i fuorisacco. Poi la tua brillante carriera a “Il Giorno” con la specializzazione nelle cronache giudiziarie. Potrei continuare ancora, senza dimenticare l’impegno politico per la tua comunità. Negli ultimi 10 anni i nostri rapporti si sono intensificati, spesso si discuteva di politica e giornalismo, tu lo facevi sempre col massimo rispetto e cordialità. Sei stato una grande persona e non ti dimenticheremo”.
Presente al funerale anche il sindaco di Calolzio Marco Ghezzi che ha voluto esprimere parole di gratitudine a nome dell’amministrazione e della comunità: “Oggi è un giorno triste per tutti noi. Io non l’ho conosciuto in modo abbastanza approfondito, ma so che è stato un punto di riferimento del giornalismo locale e non solo – ha detto Ghezzi -. Oggi, però, va ricordato anche il suo impegno dedicato all’amministrazione pubblica avendo ricoperto importanti incarichi a livello comunale. L’amministrazione e tutta la cittadinanza sono vicini ai famigliari di Umberto in questo difficile momento”.
Le esequie sono state celebrate dall’arciprete di Calolzio don Giancarlo Scarpellini che durante l’omelia ha ricordato le parole di una canzone di Francesco Guccini: “Questa strofa mi è rimasta sempre impressa nella memoria: ‘vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire’. E’ la domanda delle domande, questo è il senso della vita, dove dobbiamo andare a cercarlo? La poesia, la filosofia, ad esempio, hanno sempre cercato risposte alla domanda della morte. Il Cristianesimo dice che l’uomo è un essere per l’eternità; il mistero della morte e resurrezione di Gesù è l’unica risposta. La morte non è un salto nel vuoto ma un salto nell’eternità”.
Con la morte di Umberto Filacchione non se ne va solamente una persona che è stata capace di dare tanto al giornalismo e al suo territorio, ma se ne va anche un pezzo di storia di Calolziocorte. La folta presenza all’addio testimonia il segno indelebile che Umberto è stato capace di lasciare durante la sua vita.