Nessuno sconto di pena, la Corte d’Appello di Brescia conferma la condanna per il calolziese e le due sorelle
Nel maggio 2021 l’omicidio da parte dei tre giovani che avevano poi occultato il cadavere sulle rive del fiume Oglio
CALOLZIOCORTE – La Corte d’Appello di Brescia ha confermato l’ergastolo per il calolziese Mirto Milani e le due sorelle Paola e Silvia Zani per l’omicidio di Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù (BS) e madre delle due ragazze. Mirto Milani, fidanzato della primogenita, cresciuto tra Calolziocorte e Olginate, prese parte all’omicidio della donna avvenuto l’8 maggio 2021.
Erano state proprio le due figlie a dare l’allarme quella mattina, verso le 12, contattando il 112 e segnalando il mancato rientro della loro mamma, uscita di casa intorno alle ore 7 per andare a fare una passeggiata nella frazione di Villa Dalegno. La donna sarebbe dovuta rientrare verso le ore 10. Gli uomini impegnati nelle ricerche avevano battuto palmo a palmo il luogo della presunta scomparsa, senza rinvenire il corpo dell’impiegata, esperta conoscitrice di quei luoghi. Fin dai primi giorni però, i carabinieri hanno maturato perplessità sulla tenuta logica della ricostruzione dei fatti offerta dai tre giovani.
Le numerose anomalie emerse hanno indotto i carabinieri e la Procura a ritenere poco credibile la versione dell’infortunio o del malore in montagna. Per queste ragioni, a fine giugno le due figlie e Mirto Milani, erano stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla relazione di parentela con la vittima e occultamento di cadavere. Nella mattinata dell’8 agosto, tre mesi dopo la scomparsa, il rinvenimento del cadavere lungo la pista ciclabile di Temù, sulle sponde del fiume Oglio. Il 24 settembre 2021 l’arrestato di Mirto Milani (olginatese di origine poi residente a Calolziocorte e quindi nella Bergamasca, a Roncola San Bernardo) e delle due sorelle. Ora la sentenza di appello che conferma la pena senza nessuno sconto.