Caso Ilva di Taranto: sequestrati beni anche
    a Lecco e Annone

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    LECCO – Guardia di Finanza in azione anche nel lecchese per il sequestro preventivo di beni immobili del gruppo Riva, proprietario dell’Ilva di Taranto, sui cui vertici pesa un’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale.

    Oltre 916 milioni è il valore complessivo di beni sequestrati in tutta Italia dai finanzieri che, su mandato della Procura di Taranto, si sono mossi in ben 24 città (Milano, Taranto, Roma, Genova, Cagliari, Modena, Parma, Reggio Emilia, Sondrio, Varese, Potenza, Bolzano, Savona, Bergamo, Brescia, Verona, Napoli, Salerno, Bari, Vercelli, Como, Massa Carrara, Lecco e Cuneo) e interessando 13 società riconducibili alla holding Riva.

    Nel lecchese i sequestri hanno coinvolto un immobile in Lecco città, intestato all’azienda siderurgica Celestri spa di via Valsugana, titolare anche di un magazzino in via Paoli a Como. Sequestrati preventivamente anche dei terreni ad Annone Brianza, intestati alla Riva Acciaio Spa e alla Siderurgica Milanese.

    Come spiegato dal capitano Selenia Centi, a capo della Compagnia di Lecco della Gdf, nessun sigillo è stato posto ai beni in questione: si è trattato infatti di una trascrizione all’agenzia del territorio affinché le proprietà non vengano alienate dai titolari e che venga garantita la possibilità di rivalsa da parte dello Stato.