Chiuso un altro laboratorio cinese: all’interno operai e bambini

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laboratorio cinese Bosisio

BOSISIO – Dopo la chiusura di un atelier cinese a Missaglia, solo qualche giorno fa, un nuovo blitz ha portato a scoprire un altro laboratorio sempre gestito da cinesi e colmo di irregolarità, tanto che anche in questo caso si è proceduto alla sospensione dell’attività.

E’ accaduto a Bosisio Parini, al termine delle indagini dei carabinieri del Radiomobile di Merate: la scorsa settimana, i militari hanno notato uscire alcuni cittadini di origine orientale da un’abitazione in via Appiani che, alla vista delle divise, sono parse come spaventate.

Insospettiti, i carabinieri hanno quindi deciso di effettuare un controllo allo stabile, dove era presente una ditta per la produzione di tessuti gestita da cinesi, conosciuta già per pregressi controlli, l’ultimo dei quali lo scorso anno, a seguito del quale erano state fatte diverse intimazioni sulla messa a norma di alcuni aspetti legati alla sicurezza.

All’interno i militari hanno trovato 22 postazioni di lavoro, al momento vuote, ed una generale situazione di precaria igiene ambientale. Sono state scattate alcune foto ed identificati i titolari ed alcuni presenti, tutti in regola con i documenti di soggiorno.

Lo scorso mercoledì mattina è partito il blitz: la squadra di carabinieri della Stazione di Costamasnaga, del Radiomobile di Merate accompagnati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecco, hanno identificato 12 persone tra cui 3 bambini, ma che al momento non stavano svolgendo attività lavorativa.

Il fatto che i bambini fossero presenti stabilmente nel fabbricato è testimoniato anche dai diversi oggetti come giochi per infanti sparsi qua e la, pannolini usati in terra e scarti di cibo a terra e nei cestini. Tutto ciò, accompagnato dalle precarie condizioni igieniche, mozziconi di sigarette in terra accanto a scarti di tessuto con possibile rischio di incendio e alla mancanza di dispositivi di sicurezza sui macchinari, con grande rischio per gli stessi bambini e per i lavoratori.

laboratorio cinese Bosisio2

A quel punto è stata immediata la chiamata dei carabinieri all’ASL e al sindaco di Bosisio al quale i militari hanno trasmesso il referto dell’ispezione. E la risposta del primo cittadino non si è fatta aspettare: venerdì, è stata notificata al titolare l’ordinanza che disponeva l’immediata sospensione di ogni attività lavorativa dell’azienda, specificando che tale disposizione avrebbe avuto termine solo al ripristino di specifiche e stringenti condizioni di sicurezza ed igiene opportunamente verificate dagli organi preposti.

Al titolare veniva altresì intimato dai carabinieri di produrre entro una settimana dal controllo tutta la documentazione relativa alla sicurezza e gestione del personale, non presente al momento dell’accertamento.

In attesa delle verifiche di competenza in materia di lavoro da parte dei carabinieri del N.I.L. di Lecco, un eventuale mancato rispetto dell’ordinanza di chiusura dell’attività, che sembra produrre manufatti anche per marche griffate, potrebbe comportare per il titolare una denuncia per inosservanza ai provvedimenti dell’Autorità.