Il padre Ruud dalla Cecenia ha consigliato il figlio ventenne Quincy di patteggiare e così lui ha fatto, davanti al gup Gianmarco De Vincenzi del tribunale di Lecco. L’accordo con l’accusa, sostenuta sostituto procuratore Rosa Valotta, è stato per una condanna a 2 anni e 5 mesi che verranno scontati agli arresti domiciliari in un appartamento della madre lecchese che si trova a Milano.
L’ex campione del Milan pur continuando ad allenare nella nazione della Federazione russa da quando il figlio è stato arrestato, l’11 maggio scorso, è sempre rimasto in contatto con gli avvocati difensori Antonello Piras di Como e Adamo De Rinaldis di Olgiate Comasco.
Come si ricorderà la polizia aveva fermato Quincy Gullit in flagranza di reato mentre sul lungolago Europa stava cedendo una dose di marjuana a un ragazzino (vedi qui l’articolo sul fermo). In tasca poi gliene sono state trovate un altro paio.
Durante la successiva perquisizione nella sua abitazione di Perledo gli agenti trovarono 260 grammi di hashish e 80 grammi di marijuana già frantumata e pronta da confezionare oltre a due bilancini di precisione e 500 euro in contanti.
Ad attirare l’attenzione su di lui fu il continuo via vai di giovanissimi ad incontrarlo; nei giorni successivi all’arresto Gullit junior si era scusato e aveva giustificato la sua attività parlando di bisogno di denaro.