Mobilità in salita nel Lecchese: ecco i dati fotografati dalla Regione

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Dopo la tregua di Pasqua e Pasquetta sono tornati a crescere i dati sugli spostamenti dei lecchesi

Sala: “La mobilità si è sicuramente alzata per l’aumento delle attività produttive. Ricordo però l’appello al distanziamento solidale e a rimanere a casa se possiamo”

 

LECCO – Spostamenti pari al 55% 14 e al 56% mercoledì 15 aprile. Sono tornati a crescere i numeri della mobilità in provincia di Lecco. Lo rende noto la Regione che ha avviato da settimane uno studio sulla mobilità dei lombardi attraverso il monitoraggio dei movimenti registrati dalla celle telefoniche degli smartphone.
Lo studio parte da un giorno “normale”, ovvero prima delle restrizioni causate dall’emergenza coronavirus. Considerato 100 il 22 febbraio, vengono calcolate in percentuale, attraverso il cambio di localizzazione delle celle telefoniche, gli spostamenti dei dispositivi di telefonia mobile.

Gli spostamenti registrati ad aprile

Il dato viene rilevato grazie ai ripetitori della rete cellulare: quando ci si sposta con uno smartphone in tasca, il cellulare cerca costantemente i ripetitori più vicini a cui collegarsi per mantenere il segnale. Ogni porzione di territorio, ovvero una cella, è coperta da un ripetitore, quindi quando un cellulare passa da una cella a un’altra si può calcolare con una buona approssimazione uno spostamento.

E così fa la Regione grazie ai dati messi a disposizione dalle compagnie telefoniche. La nostra Provincia ha sempre fatto registrare un tasso di spostamento più alto, dovuto alla presenza sul territorio di molte attività produttive in funzione anche a seguito del lockdown. Nei giorni scorsi la percentuale degli spostamenti è stata ben al di sopra della mobilità media del 42% registrata ieri, giovedì, a livello lombardo.

Il vice presidente Fabrizio Sala

“La mobilità si è sicuramente alzata per l’aumento delle attività produttive – ha precisato il vice presidente della Regione Fabrizio Sala -. Ricordo però l’appello al distanziamento solidale e a rimanere a casa se possiamo”.
Anche a Pasqua e Pasquetta i dati registrati nel Lecchese, pari al 41 e al 40%, seppur notevolmente più bassi rispetto ai giorni feriali, sono risultati più alti rispetto alla media regionale.