Conosciutissimo in città, era soprannominato “giustaoss” per il suo dono naturale di sistemare gli acciacchi
Amava la montagna, lo sci, la poesia e il “suo” Magnodeno di cui per tanto tempo ha curato e sistemato i sentieri
LECCO – E’ grande il dolore nel mondo della montagna per la morte di Mario Frigerio, aveva 92 anni. Una vera e proprio istituzione a Lecco, soprattutto per quegli alpinisti che hanno qualche anno in più. Abitava a Maggianico, a due passi dalla chiesa parrocchiale, proprio come l’amico alpinista Riccardo Cassin.
Conosciutissimo in città, era un grande appassionato di montagna, un forte alpinista e sciatore, tutti lo descrivono come un uomo gioviale, a cui piaceva scherzare, una di quelle persone con cui era piacevole trascorrere del tempo. Amava vivere la montagna a modo suo, in libertà, proprio per questo nonostante gli inviti di Cassin a entrare nel gruppo Ragni, lui aveva sempre rifiutato.
Mario Frigerio era un personaggio eclettico, il suo soprannome era “giustaoss” per quel suo dono naturale di riuscire a sistemare acciacchi vari: sotto le sue mani, oltre a Cassin, sono passate generazioni di alpinisti e non solo. La sua era una vera e propria missione.
Mario Frigerio, però, era molto di più perché amava scrivere poesie e creare con le sue mani ciò che gli serviva per andare in montagna e non solo. Era particolarmente legato al Monte Magnodeno di cui per lungo tempo ha curato la manutenzione e la pulizia dei sentieri.
Con la sua morte se ne va anche un pezzo della storia alpinistica di Lecco: aneddoti e storie di vita che Mario Frigerio custodiva nella memoria.