Colico. 17enne scomparso, l’ultimo avvistamento in stazione Centrale

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Edoardo Galli

A Chi l’ha visto? Nuovo appello dei genitori: “Torna a casa”

L’ipotesi che si sia diretto a Est: “Non sappiamo perchè”

COLICO – “Edo, ascolta il tuo cuore. Ti vogliamo bene, non pensare a niente, torna a casa, ti aspettiamo a braccia aperte”. E’ l’appello di mamma Natalia a Edoardo Galli, 16 anni, scomparso da casa lo scorso 21 marzo.

Il caso del giovane di Villatico, piccola frazione di Colico, in Alto Lago, è tornato a Chi l’ha visto? Ospiti della puntata i genitori, Natalia e Alessandro, che non si capacitano dell’accaduto e si rivolgono al figlio: “Non siamo arrabbiati con te, sei libero di fare quello che vuoi ma almeno torna a casa a dircelo e a salutarci”.

La mamma Natalia

La mattina del 21 marzo il giovane, 17anni il mese prossimo, ha preso il treno per andare a scuola, a Morbegno: “Non ho notato niente di strano quel giorno se non che aveva preso due cartellette, gli ho chiesto per cosa e mi ha risposto che aveva un corso dopo la scuola” ha raccontato la mamma che lo aveva accompagnato in stazione. Alle 17.30 papà Alessandro è uscito per andare a prenderlo ma Edoardo non è mai arrivato. Controllando il registro elettronico i genitori si sono resi conto che il ragazzo non era andato a scuola.

Dalle indagini, come ricostruito dal servizio, è emerso come Edoardo una volta arrivato a Morbegno sia andato fuori dalla casa di un amico e senza citofonare abbia messo una banconota da 20 euro nella posta. Forse un debito da saldare, con un messaggio scritto dietro: “Non smettere mai di sognare”.

Edo è un idealista – ha detto il padre – bravo a scuola, suona il saxofono. Il classico ragazzo d’oro, non ha mai dato problemi. Sul computer abbiamo trovato diverse ricerche su come sopravvivere in montagna senza mangiare, camminare gli piaceva, ricordo di una volta che abbiamo fatto un’escursione noi due, continuava a dirmi quanto fosse bello non doversi preoccupare degli orari, per una volta”.

E proprio in montagna si sono concentrate le prime ricerche dei soccorritori, che tuttavia non hanno dato esito. Una pista poi abbandonata, per seguire quella che vedrebbe nell’allontanamento del giovane un gesto volontario, pur senza saperne il motivo.

L’ultimo avvistamento di Edoardo risale alle 9.44 della mattina del 21 marzo, in stazione Centrale a Milano. Lo conferma anche la Procura della  Repubblica di Lecco che sta seguendo le indagini: “Il giovane è ritratto lungo i binari sceso dal treno arrivato da Morbegno e in un secondo momento presso i tornelli di uscita – si legge nella nota stampa diffusa giovedì pomeriggio – dopo questi istanti non ci sono, al momento, ulteriori riprese che lo ritraggono dialogare o in compagnia di altre persone ovvero nei pressi di esercizi commerciali”.

Di Edoardo si sono perse le tracce, anche il cellulare è spento. L’ipotesi è che si sia diretto verso Est, con sé avrebbe portato un sacco a pelo e da casa mancano entrambi i passaporti, quello italiano e quello russo, paese di origine della madre. “Ho sentito i miei parenti a Mosca ma non si è messo in contatto con loro, non ancora almeno” ha fatto sapere la donna durante la puntata “lui parla russo, crediamo si sia diretto verso Est, ma non sappiamo perché”. Del conflitto tra Russia e Ucraina si parlava poco in casa di Edoardo: “Non si è mai espresso molto sull’argomento, anche noi in casa non ne abbiamo mai parlato molto”.

Dalle indagini emerge un altro dettaglio: lo scorso 1° marzo il giovane aveva saltato la scuola per dirigersi a Milano, a testimonianza della ‘gita’ ci sarebbe una foto che lo ritrae davanti ad un Consolato (non si sa di quale nazione).

Alessandro Galli, papà di Edoardo

Infine, ricordato il caso di un coetaneo di Edoardo, valtellinese, scomparso lo stesso giorno a poche ore di distanza e poi ritrovato 48 ore dopo a Bologna, dalla sorella: “Il giovane ritrovato è di Berbenno e andava a scuola a Morbegno, lui ed Edoardo avevano degli amici in comune – ha detto il padre di Edo – non sappiamo se sia stata una mera coincidenza o il fatto significhi qualcosa. Chiediamo al ragazzo di dirci quello che sa, perché per noi questo incubo non solo continua, ma peggiora di giorno in giorno”.