Don Ambrogo Balatti è stato arciprete di Chiavenna dal 1994 al 2016
Il suo nome è legato a uno degli eventi più tragici della Valchiavenna: l’omicidio di suor Maria Laura Mainetti
MANDELLO – La comunità mandellese è in lutto per la scomparsa di don Ambrogio Balatti, ex arciprete di Chiavenna e figura spirituale profondamente amata e rispettata. Nato a Mandello del Lario nel 1940, il sacerdote è morto a 84 anni dopo una vita spesa al servizio della Chiesa e della comunità, lasciando un segno indelebile nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Don Ambrogio era stato vicario a Cadorago, parroco a Pognana Lario e poi a San Rocco di Como, prima di diventare rettore del Seminario maggiore. Nel 1994, fu nominato arciprete di Chiavenna, dove rimase fino al 2016. In questo periodo, si fece conoscere per la sua profondità, umiltà e sensibilità umana, tratti che lo resero un punto di riferimento spirituale per l’intera comunità.
Il suo nome è legato a uno degli eventi più tragici della Valchiavenna: l’omicidio di suor Maria Laura Mainetti, uccisa nel 2000 in un macabro rito satanico da tre ragazze minorenni, evento che sconvolse la cittadina. Don Ambrogio, che con suor Maria Laura aveva instaurato una profonda amicizia, fu l’ultimo a parlare con lei quella sera, pochi minuti prima che uscisse dal convento per incontrare quella che pensava fosse una giovane in difficoltà.
Inizialmente, dalle indagini risultò che proprio don Ambrogio doveva essere la vittima prescelta delle tre giovani. Suor Maria Laura fu scelta perché considerata un bersaglio più facile da attirare in un luogo appartato. La suora è stata beatificata nel 2021, un riconoscimento che ha portato sollievo e commozione nella comunità di Chiavenna, ancora profondamente segnata dall’accaduto.
Negli ultimi anni, don Ambrogio era tornato a Mandello del Lario, dove continuava a offrire il suo sostegno alla comunità pastorale locale, senza mai allontanarsi davvero dal suo impegno sacerdotale. Aveva recentemente festeggiato sessant’anni di sacerdozio, ricevendo l’abbraccio dei fedeli e dei colleghi che riconoscevano in lui una guida instancabile e affettuosa.