Olgiate, Casa dei Ragazzi ricorda la professoressa Maria Alda Bencini

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La professoressa Bencini è stata tra le fondatrici dell’associazione “Amici della Scuola Treves-De Sanctis

“Senza il suo sguardo visionario Casa dei Ragazzi non sarebbe quello che è ora”

OLGIATE – “E’ stata una risorsa ineguagliabile, con cui abbiamo avuto l’enorme fortuna di collaborare e da cui abbiamo imparato fino all’ultimo. Senza il suo sguardo visionario Casa dei Ragazzi non sarebbe quello che è ora, per la sua capacità di intuire e attuare pratiche che sono innovative ancora oggi. Le siamo immensamente grati”. Con queste parole Elena Rolandi, presidente del Consiglio di amministrazione di Iama onlus Casa dei ragazzi ricorda la professoressa Maria Alda Bencini Bariatti, scomparsa il 19 ottobre all’età di 99 anni dopo una “vita pazzesca” – come lei stessa l’ha definita in un’intervista video rilasciata qualche anno fa al Corriere della Sera – dedicata quasi interamente al mondo dell’infanzia e della disabilità.

Laureata in Medicina a ventitré anni a fine anni quaranta, con una specializzazione in pediatria e in clinica delle malattie nervose mentali, la professoressa Bencini è stata fondatrice, negli anni Settanta, dell’associazione “Amici della Scuola Treves-De Sanctis” che ottenne dal Vescovo di Como l’uso di un edificio, l’attuale sede della RSD Casa dei Ragazzi a Olgiate Molgora, in cui organizzò un istituto per giovani adulti con disabilità affinché i genitori, divenendo anziani, potessero avere una prospettiva assistenziale per i propri figli. Un progetto importante e pioneristico promosso, insieme all’avvocato Bonatti, alla dottoressa Adele Lodigiani e alla dottoressa Angela Spinelli, nella convinzione che i bambini con sindrome di Down e altre disabilità che allora non erano ancora state scoperte potessero essere riabilitati e scolarizzati con metodi più specificamente adeguati alle loro condizioni e potenzialità.

Bencini è stata una tra i primi studiosi italiani della sindrome di down e iniziò a occuparsi di neuropsichiatria infantile, quando questa disciplina in Italia non era ancora sviluppata.
“Negli anni 80 avevamo inventato il Dopo di noi di cui tutti parlano ora” raccontava la Professoressa in un’intervista a Casa dei Ragazzi proprio un anno fa.
Da questa esperienza è nata Casa dei Ragazzi IAMA Onlus a cui, in tutti questi anni, la Professoressa Bencini non ha mai smesso di offrire sostegno, attenzione e supporto, sia nel ruolo istituzionale di Consigliere all’interno del Consiglio di Amministrazione, sia da professionista, a fianco degli ospiti e delle equipe educative dei Servizi.
Gli operatori che da più tempo lavorano per l’Ente ricordano la sua competenza, l’autonomia di pensiero e il grande senso critico che, nella progettualità più generale così come nello studio specifico dei singoli casi di cura, non mancavano mai e portavano un grande valore aggiunto e di prospettiva all’elaborazione e nelle pratiche.
Il Consiglio la ricorda come presenza costante alle sedute sempre ricca di contenuti e proposte, grinta e pragmatismo per la sua preparazione e la conoscenza specifica dei temi trattati. Ancora lei dichiara: “Noi per capire facevamo, mettevamo in pratica quello che studiavamo”.
Nei loro racconti, i ragazzi della residenza ricordano la torta al limone, il suo dolce preferito; era innamorata del suo lavoro con gli occhi che le sono brillati tutte le volte che ne ha parlato, fino all’ultimo.
“La vogliamo salutare come facevano gli ospiti di Casa dei Ragazzi, quando partiva con il taxi alla volta di Milano, dopo intere giornate trascorse alla Casa di Olgiate: Ciao, Bencini” concludono da Iama onlus.