La vicenda di Carlo Gilardi, sollevata dalla trasmissione Le Iene, sta facendo ancora discutere
Il primo cittadino Milani: “Carlo sta bene ed è tranquillo”. L’ex sindaco Gatti: “Conteremo i giorni per il suo ritorno a casa”
AIRUNO – “Il nostro caro amico Professore sta bene, è tranquillo e seguito da persone che si stanno prendendo cura di lui”. Ci tiene a rassicurare i suoi cittadini il sindaco Alessandro Milani all’indomani del servizio de Le Iene sul caso del professor Carlo Gilardi, facoltoso e generoso professore airunese, prelevato, stando a quanto denunciato dalla trasmissione televisiva, contro la sua volontà da casa per essere ricoverato in una casa di riposo (leggi qui).
Una versione, quella andata in onda martedì sera, subito smentita dall’amministratore di sostegno, l’avvocato Elena Barra, l’ultima dei cinque legali che si sono susseguiti a rivestire il ruolo assegnato dal giudice tutelare del Tribunale di Lecco dopo l’istanza presentata dalla sorella Sandra Gilardi, preoccupata a quanto è stato possibile apprendere dalle molteplici donazioni effettuate dal fratello nei confronti di diverse persone.
Indimenticato professore in diverse scuole lecchesi, cultore della letteratura e della poesia e appassionato della vita agreste, Gilardi si è sempre distinto per la sua sconfinata generosità, aiutando più volte famiglie in difficoltà e arrivando anche a donare al Comune, insieme alla sorella, una parte del terreno della casa di famiglia, situata davanti al Municipio, per trasformarla in un parco pubblico. “La situazione in cui versa Carlo è temporanea. Il professore chiede di poter tornare presto nella sua abitazione e mi è stato confermato che si sta lavorando affinché il suo ritorno a casa possa avvenire solo in condizioni di totale sicurezza e tutela della sua persona, nel rispetto della sua volontà” ha spiegato il primo cittadino, ribadendo di fatto quanto affermato dall’avvocato Barra mercoledì, poche ore dopo la messa in onda del servizio televisivo.
“Carlo sta bene e siamo al lavoro per portarlo subito a casa” aveva detto il legale, incassando il sostegno del Tribunale lecchese e sottolineando come sia in corso un’indagine da parte della Procura per circonvenzione di incapace nei confronti del professor Gilardi, che vede tra gli indagati anche il badante Brahim, l’uomo che di fronte alle telecamere delle Iene aveva messo in luce quelle che a suo giudizio sono le troppe ombre di questa vicenda, su tutte il prelievo forzoso da casa di una persona, ritenuta comunque in grado di intendere e volere. “Lo abbiamo fatto per tutelare non solo il patrimonio, ma anche la stessa persona” ha replicato l’amministratore di sostegno, ribadendo l’impegno a lavorare per far tornare a casa il professor Gilardi in condizioni di sicurezza.
“Conteremo i giorni per il suo ritorno a casa”
Un auspicio, quello al ritorno ad Airuno di Carluccio, condiviso anche dall’ex sindaco Adele Gatti, che durante il suo mandato aveva portato avanti il progetto della donazione del terreno per il Comune. Un iter lungo, ufficialmente suggellato dalla cerimonia avvenuta nel maggio 2017, quando era stato deciso che il parco avrebbe ricordato in eterno la figura della loro madre, Anita Pizzagalli, morta quando entrambi i fratelli Gilardi erano giovanissimi.
Ora, dopo tre anni di attesa, il progetto sta vedendo la luce e si concretizzerà in un parco giochi inclusivo. “Vogliamo che Carlo torni a casa e abbiamo iniziato a contare i giorni per il suo rientro” commenta Gatti, ricordando di aver incrociato qualche settimana fa Carluccio a messa. “Per Airuno è un’istituzione. Un uomo per cui non si può non nutrire rispetto. Lucido, colto, informato, per certi versi sopra le righe. Ha sicuramente aiutato tanto ed è una persona battagliera nel rivendicare il suo diritto a portare avanti il suo stile di vita, unico e particolare”.
La mobilitazione in rete
La storia della sua vicenda ha scosso ed emozionato anche al di fuori dei confini di Airuno tanto che sono state promosse una raccolta firme su Change.org ed è nata pure una pagina Facebook emblematicamente intitolata “Liberiamocarlo”. Anche l’onorevole Giorgia Meloni ha annunciato, con un post pubblicato su Fb, di voler presentare un’interrogazione parlamentare per chiedere risposte sul caso. A gennaio 2020, lo stesso Carluccio aveva deciso di affiggere fuori da casa un cartello che aveva commosso ed emozionato tutti. Con un linguaggio elegante e ricercato, Carluccio aveva di fatto chiesto scusa di invecchiare: “E’ mio dovere morale avvertire che ormai, data l’età e che sono in cammino verso i 90, il mio stato psico-fisico va sempre più degradandosi e pertanto non sono più una persona affidabile, ammesso e non concesso che lo fossi in passato. Il mio udito si è affievolito, la vista è carente, la schiena curva, la memoria subisce dimenticanze, la voglia di lavorare è ridotta, il passo rallentato, la scrittura si abbruttisce e molti altri difetti mi sono quotidiani”. Da qui la conclusione: “Chiedo perciò scusa per ogni mia eventuale mancanza e la vostra gentile comprensione oltre che il necessario perdono. Sono diventato un essere inutile e aspetto solo il felice giorno del mio trapasso”.