Morti nelle case di riposo. Ispezione dei Nas alla Rsa “Frisia” di Merate

Tempo di lettura: 3 minuti
L'ingresso dell'istituto Frisia a Merate

Ispezione dei Nas alla casa di riposo Frisia di Merate

Prime verifiche sulla gestione dell’emergenza sanitaria in ospedale

MERATE / LECCO – E’ iniziata questa mattina, lunedì, l’ispezione dei carabinieri del Nas alla Rsa “Frisia” di Merate, istituto che fa capo al Pio Albergo Trivulzio di Milano, la residenza per anziani milanese sulla quale è stata avviata un’inchiesta da parte della Procura di Milano.

Anche a Lecco, come già annunciato la scorsa settimana (leggi qui), la Procura ha iniziato un’indagine conoscitiva per fare luce sulle morti nelle case di riposo del territorio e verificare se qualcosa non ha funzionato nella gestione dell’emergenza sanitaria, causata dell’epidemia di Coronavirus.

Secondo i dati resi noti dal Comune, dal 1° marzo al 15 aprile all’interno della Rsa di via Don Gnocchi a Merate sono morti 56 anziani (su un totale di 200). Nei giorni scorsi, un’infermiera della stessa RSA, delegata della Funzione pubblica Fp Cgil Lecco, aveva espresso la sua preoccupazione sulle difficoltà vissute nella struttura in un’intervista realizzata da La7 (leggi qui).

E’ di sabato invece la notizia che i familiari di un paziente di 90 anni deceduto all’istituto meratese hanno deciso di rivolgersi al Codacons (che ha inviato la segnalazione alla Procura) per chiarire i contorni di quella morte, avvenuta lo scorso 29 marzo (leggi qui).

I Nas erano già arrivati nelle scorse settimane anche alla RSA Frigerio di Brivio (23 decessi), ma non sarebbero state riscontrate irregolarità. Sempre nel meratese preoccupa la situazione alla Rsa Casa Famiglia di Olgiate dove il bilancio dei morti tra gli ospiti è salito a 28 (leggi qui).

La Rsa: “Per i tamponi aspettiamo indicazioni da ATS”

Secondo il bollettino diffuso dal Pio Albergo Trivulzio in riferimento all’istituto Frisia, sarebbero “69 pazienti in osservazione per sintomatologia febbrile e respiratoria, 3 i pazienti critici. Tutto l’Istituto Frisia di Merate – scrivono – risulta isolato. Previsto l’uso cautelativo dei DPI completi su tutta la Struttura”.

La casa di riposo dice di essere “in attesa di chiarimenti da ATS Brianza sulla modalità di esecuzione e invio di tamponi per ospiti e pazienti; in caso di mancata comunicazione rispetto alle modalità di esecuzione, i tamponi saranno effettuati avvalendosi della fornitura di H Policlinico e del supporto dei Laboratori di HS. Raffaele e Policlinico”

“Dal 22 febbraio – aggiungono – lʼAzienda ha disposto che i pazienti con sintomatologia febbrile e/o respiratoria a insorgenza acuta vengano posti in ʻosservazione cautelativaʼ cioè in camera singola o, se non disponibile, con altri pazienti che presentino analoga sintomatologia; lʼingresso in camera del personale, sanitario e non, avviene utilizzando i dispositivi di protezione previsti per evitare la trasmissione di infezioni ai restanti ospiti.”

Accertamenti anche sugli ospedali

Nel frattempo a Lecco i carabinieri, nell’ambito dell’attività coordinata dalla Procura, stanno compiendo i primi passi per verificare la situazione anche negli ospedali lecchesi, dove il contagio da Coronavirus ha riguardato oltre trecento operatori sanitari, 327 per l’ASST e quasi quattrocento secondo i sindacati.

Al momento, da quel che si apprende, si tratterebbe solo di un’attività di raccolta di informazioni. Dall’ASST di Lecco fanno sapere che, ad oggi, nessun avviso di garanzia è stato ricevuto dalla direzione ospedaliera.