Mercoledì i funerali dei due amici alpinisti morti durante la scalata del couloir Zucchi
“La tragica scomparsa dei due giovani ha scosso fortemente la nostra Comunità. Siamo increduli e sgomenti”
LECCO – “La tragica scomparsa dei giovani Christian Cornago e Riccardo Farina ha scosso fortemente la nostra Comunità. Siamo increduli e sgomenti per quanto accaduto. L’Amministrazione comunale è vicina al dolore dei familiari e amici ed esprime Loro le più sentite condoglianze. Nella giornata dei funerali, in segno di cordoglio e partecipazione di tutta la cittadinanza, sarà proclamato il lutto cittadino”.
Con queste parole di dolore il comune di Almè ha annunciato la giornata di lutto cittadino per mercoledì 1° marzo quando saranno celebrati insieme i funerali (chiesa parrocchiale di Almè alle 9.30) di Christian e Riccardo, rispettivamente 35 e 38 anni, i due alpinisti morti sabato scorso sul Grignone mentre erano impegnati nella scalata della variante Zucchi, nel canale Ovest.
I due amici erano circa 2200 metri di quota quando è successo qualcosa e sono caduti per alcune centinaia di metri. A poca distanza c’erano altri due alpinisti, uno dei quali un soccorritore del Cnsas, che stavano percorrendo lo stesso tracciato. A un certo punto però, dopo un passaggio difficoltoso, li hanno persi di vista e allora ha contattato subito la centrale per dare l’allarme. Il medico, giunto sul posto, non ha potuto far altro che constatare il decesso dei due amici.
Soltanto una settimana prima un altro giovane alpinista era morto nel medesimo punto, Francesco Luiso residente nel milanese. E proprio ai tre giovani alpinisti accomunati dalla stessa tragica sorte è andato il pensiero di Alex Torricini, rifugista del Brioschi, e di tutto il suo staff.
“C’è una cosa che rende l’alpinismo una delle attività umane più affascinanti: il gioco dell’equilibrio. L’apinismo è l’arte dell’armonia, della ricerca e del controllo di ogni centimetro di sé stessi, fino a provare la sensazione di avere il controllo totale del proprio corpo e della propria vita e di portarla fino al culmine della via o fino alla vetta – si legge sulla pagina social del rifugio -. Pare che nell’alpinismo ci sia il vero significato della vita. Tre ragazzi sono deceduti in otto giorni sul Grignone. Ragazzi pieni di vita e con la loro vita tra le dita, che scalavano con la gioia negli occhi. Il pensiero e il cordoglio va ai loro famigliari, ai loro amici e a tutti coloro che volevano bene a questi ragazzi”.