Muore nel giorno in cui gli viene riconosciuta la cittadinanza

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cittadinanza-per-gli-immigrati1LECCO – “Mongi, questo era il suo nome, aveva soli 49 anni, ha lavorato in Italia per 13 anni, ha pagato le tasse, voleva questa cittadinanza che già da tempo avrebbe dovuto veder riconosciuta”.

Invece, nel giorno in cui gli veniva riconosciuto lo status di cittadino italiano, Mongi Ajlani è morto all’ospedale di Lecco dopo una lunga malattia.

Lo ha voluto ricordare Corrado Valsecchi, suo ex datore di lavoro quando Mongi, di origine tunisine, lavorava presso l’Econord, oltre a ricoprire il ruolo di dirigente in Fillea Cgil.

“Ero andato a trovarlo nelle scorse settimane e mi aveva detto ” Corrado possibile che debba morire senza aver avuto la cittadinanza italiana dopo tutti questi anni e tante sollecitazioni” – ha spiegato Valsecchi, fondatore di Les Cultures, associazione da sempre al fianco dei migranti e promotrice di cooperazione internazionale – Niente! La burocrazia, mi hanno riferito, è stata cinica e spietata, anche se inconsapevolmente, Mongi ha ricevuto la lettera di cittadinanza il giorno del suo decesso, nonostante gli sforzi dei suoi amici e dell’ufficio stranieri della CGIL”.

“Non potrà saperlo – conclude Valsecchi – ma è morto da cittadino italiano, oltre che tunisino come avrebbe desiderato”.