Galbiate sotto shock dopo il blitz dei carabinieri in una palazzina bifamiliare in via Sant’Alessandro
GALBIATE – Il fratello era morto da anni e lui, di quattro anni più giovane, continuava a vivere, nella stessa palazzina bifamiliare come se nulla fosse. E’ una vicenda macabra e inquietante quella che arriva da Galbiate dove nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, 7 agosto, i carabinieri della Compagnia di Merate hanno rinvenuto in un appartamento di via Sant’Alessandro il corpo senza vita di Angelo Spreafico, 62 anni. Il cadavere era in stato di avanzata decomposizione tanto che si suppone possa essere morto da diversi anni, anche tre.
Il blitz dei militari dell’Arma, coordinati con la Polizia locale e i servizi sociali del Comune, è scattato l’altro giorno dopo la segnalazione di una vicina di casa insospettita dal non vedere l’uomo più in giro da troppo tempo e le tapparelle di casa sempre abbassate.
Un sospetto che purtroppo celava una verità terribile con il galbiatese morto in casa da diverso tempo. Da un primo esame esterno della salma, in attesa dell’autopsia che verrà eseguita lunedì, sembrerebbe che sul corpo dell’uomo non siano stati trovati segni evidenti di violenza, tanto che gli inquirenti sarebbero propensi a ritenere che la morte sia avvenuta per motivi naturali.
Resta un mistero cosa abbia portato il fratello, trasportato poi in una struttura protetta, a tenerne nascosta la morte visto che non ci sembrerebbero motivazioni economiche dietro il gesto. Proprio per questo le indagini dei Carabinieri proseguono in tutte le direzioni, senza escludere al momento nessuna ipotesi o pista.

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