LECCO – Continua l’opera svolta dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, la filiera delle aziende che si occupano della raccolta e della destinazione dell’olio lubrificante usato e degli impianti di smaltimento e rigenerazione, che nel 2011 ha rastrellato in provincia di Lecco ben 1.218 tonnellate, un dato in aumento rispetto alle 1.176 raccolte l’anno precedente.
Una missione importante quella del Consorzio, che permette di recuperare il lubrificante alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino.
“Se eliminato in modo scorretto – ha spiegato Antonio Mastrostefano, direttore Strategie, Comunicazione e Sistemi del COOU – questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come un campo di calcio. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare”.
“Con la nostra attività di comunicazione – ha proseguito – cerchiamo di modificare i comportamenti scorretti di chi crede che piccole quantità di olio lubrificante disperse nell’ambiente provochino poco inquinamento”.
Il Consorzio ha raccolto in tutta Italia 189.268 tonnellate sulle 431.000 tonnellate totali di olio lubrificante immesse al consumo nel 2011, raggiungendo una percentuale che supera il 95% del potenziale raccoglibile. In 28 anni dalla sua nascita, il risultato complessivo raggiunto dal COOU supera i 4,72 milioni di tonnellate di olio usato ritirato.
“La piccola percentuale che ancora sfugge alla raccolta si concentra nel settore industriale e in particolar modo nel fai da te in autotrazione, nautica e agricoltura”, ha concluso Mastrostefano.
Anche quest’anno, il Consorzio affianca Legambiente nell’attività della Goletta dei Laghi, che da ieri ha iniziato a scandagliare il nostro lago, effettuando campionamenti per indagare parametri microbiologici e chimico-fisici delle acque, alla ricerca di possibili irregolarità.