COMO – E’ stato condannato a 24 anni di carcere Roberto Guzzetti, 60enne lecchese accusato di aver ucciso l’anziana torrebusina Maria Adeodata Losa.
La sentenza della Corte d’Assise di Como è stata pronunciata pochi minuti dopo le 17. In mattinata era toccato alla difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati lecchesi Patrizia e Marilena Guglielmana, esporre la propria arringa finale, chiedendo l’assoluzione del proprio assistito o in alternativa la pena minima con esclusione delle aggravanti contestate.
Dopo diverse ore di camera di consiglio il verdetto: Guzzetti è stato condannato a 24 anni di carcere. Ieri, mercoledì, il pubblico ministero Paolo del Grosso aveva richiesto per il 60enne lecchese la condanna all’ergastolo.
“Non è l’ergastolo. E’ un risultato“. Questo il commento delle penaliste Patrizia e Marilena Guglielmana, parzialmente soddisfatte del verdetto: “Da una pena massima come l’ergastolo la Corte ha sentenziato 24 anni di carcere ed ha escluso l’aggravante della crudeltà, cosa per noi importante”.
“E’ stato un processo veramente difficile, ci tengo a sottolinearlo – ha detto Marilena Guglielmana che nell’arringa finale ha preso parola dopo la sorella Patrizia – questa difesa ha fatto un enorme lavoro per evitare l’ergastolo, e c’è riuscita. Ringraziamo anche la Corte e il pubblico ministero per la serietà con cui hanno condotto il processo. Non è finita qui, andremo avanti – ha fatto sapere – aspettiamo le motivazioni della sentenza, previste tra 60 giorni, dopo di che torneremo alla carica per dimostrare l’innocenza di Guzzetti”.
Da parte sua l’imputato alla lettura della sentenza è scoppiato in lacrime: “Non ho ucciso Maria Adeodata” ha ribadito. Presente anche la pronipote della vittima, Cristina Bonacina, costituita parte civile nel processo (era stata lei ad aver trovato il cadavere della prozia, ndr).
“Non gioisco per questa sentenza – ha commentato – questa vicenda ha cambiato la vita a tante persone. Rimane tanta tristezza per la perdita della zia, ma giustizia è stata fatta“.
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