PIANI RESINELLI – Sequestrati giovedì scorso quasi 200 animali, soprattutto ovini e caprini, al titolare di un’azienda di Molteno che recentemente li aveva portati in alpeggio ai Piani Resinelli per il periodo estivo.
Il caso è emerso dopo il ritrovamento, da parte dell’accalappia cani, di un pastore tedesco provvisto di micro chip al quale erano stati recisi i canini. In seguito alla denuncia dell’associaizone Leida presieduta da Michela Vittoria Brambilla e grazie al microchip il Corpo Forestale ha avviato le indagini del caso scoprendo il proprietario dell’animale.
“Siamo risaliti al proprietario – spiega il Comandante provinciale di Lecco del Corpo Forestale dello Stato Andrea Turco – grazie al micro chip. A quel punto ci siamo recati alla sede dell’azienda agricola sita in Molteno dove abbiamo riscontrato un gran numero di animali, prevalentemente cani, tenuti in pessime condizioni, tra questi una cagna con 4 cuccioli e altri 2 morti all’interno della stessa cuccia priva di riparo e situati in campo semi abbandonato. Ad un altro cane, come quello ritrovato, erano stati asportati i canini, mentre altri erano legati ad una catena troppo corta che non gli consentiva di raggiungere l’abbeveratoio. Insomma abbiamo riscontrato un misto di maltrattamento e mancanza di benessere degli animali. Tuttavia sul posto non abbiamo rinvenuto il cane segnalato”.
Così, mentre i cani sono stati sequestrati e dati in affidamento giudiziario all’associazione Leida, gli agenti della Forestale hanno scoperto che l’animale ricercarto si trovava ai Resinelli inseme al gregge.
Giunti ai piedi della Grignetta gli agenti hanno potuto constatare che all’interno del recinto elettrico in pieno sole, si trovavano oltre 170 tra ovini e caprini, due asini, un mulo e un cavallo oltre ad un cane legato anche lui senza canini così come un’altra cagna, mentre a molti ovini e caprini era stata mozzata la coda, mentre altri zoppicavano. “Noi siamo arrivati sul posto alle 14 circa – prosegue il Comandante – quando si registravano 27° C al sole e gli animali erano lì dalla mattina senza alcun accesso ad alcuna abbeverata come del resto i cani. E’ stato quel punto che abbiamo messo sotto sequestro l’intero gregge”.
Il problema è sorto quando si è dovuto decidere l’allocamento degli animali. “Non avevamo un ricovero per tutti questi ovini e caprini – spiega il Comandante Turco – così quelli sani li abbiamo affidati temporaneamente in custodia giudiziaria al proprietario stesso, mentre quelli stressati, malconci sono stati portati a Molteno e sottoposti alla cure dei tecnici veterinari dell’Asl”.
Il tutto è già stato rimesso nelle mani Autorità Giudiziaria che effettuerà le opportune valutazioni del caso per decretare il sequestro o meno degli animali.
Per quanto riguarda invece i cani sequestrati sono stati affidati alla Leida “che vorrei ringraziare – conclude il Comandante – perchè da subito si è resa collaborativa e disponibile per ospitare gli animale e trovare loro un ricovero adeguato. Per il resto, credo che a breve l’Autorità Giudiziaria si esprimerà”.
Per quanto riguarda una nota di cronaca, l’asportazione dei canini ai cani addetti alla cura del gregge, è una pratica antica: “Siccome spesso mordevano i garretti degli ovini e dei caprini – spiega il Comandante – per evitare lacerazioni agli animali, i pastori provvedevano per mezzo di una tenaglia a strappare i canini a cani stessi. Pratica che è stata messa in atto anche in questo caso e che è stata appurata non solo dai veterinari dell’Asl ma anche da un veterinario super partes che è stato fatto intervenire”.