Recuperato parte del materiale di Marco “Butch” Anghileri sulla Jori Bardill

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LECCO – I Ragni Matteo Della Bordella, Luca Schiera e Matteo de Zaiacomo hanno ripetuto la Jori Bardill, sul Pilone Centrale del Freney al Monte Bianco, la stessa via sulla quale nel marzo del 2014 perse la vita Marco “Butch” Anghileri durante la prima solitaria invernale. Lungo la salita, i tre Ragni hanno trovato il materiale di Marco rimasto in parete, recuperandone una parte, mentre la rimanente è stata portata più in alto, dove la via Bardill incrocia la via Classica (Bonington) decisamente più frequentata dagli alpinisti.

 

bivacco
Un selfie al bivacco, in primo piano Matteo Della Bordella (foto tratta dal profilo FB di Matteo Della Bordella)

 

“Venerdì abbiamo raggiunto e bivaccato al colle Eccles, sabato abbiamo completato la via bivaccando in cima – spiega Della Bordella – Quando abbiamo trovato i materiali di Marco, la decisione è stata quella di portare a valle solo alcune cose; tutto non era possibile. Il saccone con le rimanenze lo abbiamo lasciato in un punto in cui la via Bardill si congiunge con la via Classica, dove prima o poi qualcuno passerà e, se vorrà, potrà portare a valle il resto; noi abbiamo messo nei nostri zaini: gli scarponi, il materassino e un po’ di attrezzatura”.

Marco Anghileri, alpinista lecchese, membro dell'associazione Uoei
Marco “Butch”Anghileri

Difficile fare ipotesi su quanto sia realmente accaduto quel maledetto sabato 15 marzo 2014, ma su quella via è stata trovata una corda spezzata in prossimità di un tetto.

“Quello che posso dire, avendo visto la situazione in parete, è che Marco aveva superato tutte le difficoltà della via, era indicativamente a 20 metri dal punto in cui la Bardill e la Classica si uniscono, in un tratto facile di 4° o 5° grado. Da lì, prima di uscire dalla via, ci sono ancora altri due tiri facili, punto in comune delle due vie. Abbiamo trovato la corda spezzata in prossimità di un tetto, notando che, nel tratto difficile, di difficoltà 6c, c’erano rinviati tutti i friend. Si trattava di un tiro molto lungo che superava i due tetti, sopra i quali non abbiamo trovato più nulla”.

Difficile fare ipotesi su quanto sia realmente accaduto, tant’è che Della Bordella al riguardo preferisce non dire nulla.

Pochissime parole anche da parte di papà Aldo Anghileri: “Abbiamo sempre detto che, se mai qualcuno fosse passato da quelle parti e avrebbe avuto il buon cuore di recuperare il materiale per noi sarebbe andato bene. Così è stato e ringrazio i due Matteo e Luca”.