LECCO – Nonostante il velo a coprirle i capelli, così come appare nella foto diffusa della forze dell’ordine, qualcuno tra i lecchesi avrà sicuramente riconosciuto il suo volto, perché Salma Bencharki, 26enne arrestata giovedì nell’operazione antiterrorismo, non è una perfetta sconosciuta in città: fin da giovanissima ha lavorato in alcune attività commerciali del centro Lecco, dietro al bancone, a stretto contatto con la clientela.
Aveva solo 16 anni quando è stata assunta come commessa al Panificio Vaccani di via Bovara: “Era una ragazza solare, gentile, una brava lavoratrice – ricorda la signora Enrica, la titolare – siamo rimasti tutti di stucco nell’apprendere la notizia, non ce lo saremmo mai aspettato”.
Ancora minorenne, Salma aveva contratto matrimonio poi si era trasferita in Francia per motivi di studio. Qualche anno dopo, separata dal suo primo coniuge, era tornata a Lecco. “Per qualche tempo non ho saputo più nulla di lei – prosegue Ernica Vaccani – da quando aveva fatto rientro a Lecco, invece, mi capitava di incrociarla per strada, di fermarci a parlare e scambiarci un saluto. Era sempre così cordiale, siamo veramente dispiaciuti per quanto successo” .
Tornando in città, Salma si era rimessa in cerca di nuovo lavoro e lo aveva trovato come barista al “Caffè” di Piazza Cermenati e lì è rimasta per un paio di anni, fino al 2012. Evidente il dispiacere nello sguardo di Ilenia, titolare del locale. Solo la scorsa settimana, Salma era passata al bar per un saluto. “Non ci sono parole – spiega la titolare– siamo rimaste legate tra noi anche dopo la nascita del suo primo bimbo che l’ha spinta a lasciare il lavoro. Per questo sapere del suo arresto mi ha veramente scioccata. Per come la conoscevamo tutti, era una bravissima ragazza, una giovane qualunque”.
Figlia di genitori musulmani praticanti, Salma aveva sempre vissuto all’occidentale, niente velo, viso truccato e abiti alla moda, venendo per questo criticata dai propri familiari. “L’abbiamo vista cambiare quando si è sposata con l’uomo che è diventato padre dei suoi figli – spiega Marco Caterisano del Caffè -ha iniziato ad indossare il velo e a vestirsi in modo diverso. Con noi, però, era la Salma di sempre”.
“Era innamorata di questo ragazzo” racconta Enrica Vaccani riferendosi a Moutaharrik Abderrahim, 23enne marocchino, con il quale si era trasferita da un anno e mezzo in via Panigada, nel rione di Castello. In quella casa, all’alba di giovedì, hanno fatto irruzione gli uomini del Ros e della Digos per arrestarla. Lui, invece, è stato raggiunto e ammanettato dalla forze dell’ordine sul posto di lavoro, in un’azienda metalmeccanica di Valmadrera.
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