LECCO – “Il messaggio che deve giungere a tutte le donne che patiscono le violenze e rimangono anonime, lontane, è che ci sono tutti i giorni persone meravigliose che possono aiutarle nelle forze dell’ordine, nella magistratura, nelle associazioni e sono sempre lì ad attenderle. Nessuno vuole entrare nella vostra vita ma uscitene voi, perché non è la vita che meritate”.
E’ il commento carico di significato che Antonio Verbicaro, ispettore superiore della Questura di Lecco e dirigente del sindacato di polizia SIULP, ha voluto esprimere durante il convegno, organizzato dallo stesso sindacato insieme all’ANPS, per approfondire la tematica della violenza di genere che si è svolto sabato mattina all’Auditorium della Camera di Commercio.

Un fenomeno inquietante che non risparmia il lecchese dove, solo nel mese di gennaio e presso la Questura, sono state sporte tre denunce per stalking e 13 quelle che si sono sommate durante lo scorso anno; una crescita drammatica se confrontiamo questi dati con quelli del 2010, anno in cui si sono contate solo tre denunce per questo reato.
Alle drammatiche statistiche vanno aggiunti i numeri riportati in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: in riferimento ai primi nove mesi del 2013, sono state 16 le violenze sessuali denunciate in provincia di Lecco, 65 le donne che hanno subito lesioni dolose, 51 quelle che hanno patito maltrattamenti in famiglia.
“In genere si crede che le vittime di queste violenze siano donne straniere, così come i loro aguzzini, oppure soggetti con problemi psichici. Niente di più sbagliato” ha denunciato Paola Nicolini, psicoterapeuta Clinica-Sessuologa tra i relatori del convegno.
Infatti, come spiegato dall’esperta, il 75% di chi commette violenze nel nostro Paese è italiano così come chi subisce violenza, per il 93% dei casi si tratta di un familiare della vittima e per l’85% delle volte sono uomini stimati e ben inseriti nel loro contesto sociale. Per quanto riguarda le donne che subiscono maltrattamenti, la fascia più colpita è quella tra i 20 e i 45 anni anche se l’età media sta sensibilmente calando.
“Il rumore dei passi in giardino e vicino alla porta di casa, i biglietti sull’auto e nella cassetta delle lettere, parole d’amore che si trasformano in minacce e offese. Lui nascosto dietro le macchine nel parcheggio del bar, che osserva e spia. Nella notte ancora quei rumori e fuori dalla porta sempre lui. Le chiamate al telefono, rispondi e senti solo ansimare. Le auto bucate agli amici, fari di auto che li inseguono, è ancora lui”.
E’ solo un passaggio della missiva, letta durante il convegno, e scritta da Francesca, vittima delle ossessive attenzioni dell’ex marito, una volta raggiunta la separazione. Dopo anni dolorosi, questa donna è riuscita a far condannare il suo stalker e a rifarsi una vita, insieme ai suoi figli e ad un nuovo compagno.

Francesca è solo una tante sfortunate che si sono rivolte ad associazioni come “Telefono Donna”, rappresentata dalla portavoce Maria Grazia Zanetti, che si pongono l’obbiettivo di supportare le vittime di violenza nel loro percorso di salvezza dai loro aguzzini. Negli ultimi tre anni, proprio questa associazione ha offerto assistenza ad oltre 300 donne residenti nel lecchese.
Un dramma che ha trovato soprattutto negli ultimi tempi grande attenzione da parte delle istituzioni, con tanti aiuti e progetti di sensibilizzazione ma soprattutto con una nuova legge contro il femminicidio e la violenza di genere.
A dimostrazione di questa attenzione anche la presenza in sala di tanti esponenti delle istituzioni lecchesi a partire dal sindaco di Lecco Virginio Brivio, il prefetto Antonia Bellomo, il questore Alberto Francini insieme al vicequestore Mimma Vassallo, l’ex questore Fabrizio Bocci, il comandante dei Carabinieri Rocco Italiano, l’assessore provinciale Antonio Conrater, il consigliere regionale Mauro Piazza, l’assessore comunale Francesca Bonacina, il presidente dell’ANPS Salvatore Miceli, il segretario provinciale del SIULP, Mario Silenti.
In sala anche alcuni studenti dell’Istituto Bertacchi di Lecco e dell’Istituto Fumagalli di Casatenovo, oltre che il dirigente scolastico Giuseppe Petralia.

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