[clear-line]
LECCO – C’è stupore e incredulità tra i residenti di via Panigada: qui, da circa un anno e mezzo, abitavano Moutaharrik Abderrahim e Salma Bencharki, arrestati giovedì mattina nell’ambito dell’inchiesta sul terrorismo islamico condotta dalla Digos e dal Ros dei carabinieri.
Stupore nel vedere tante auto delle forze dell’ordine giungere nella primissima mattinata nella sovrastante via Oslavia, “pensavamo ad una rapina o comunque all’arresto di ladri” ha spiegato un abitante della zona; incredulità nell’apprendere che tra i propri vicini di casa due aspiranti jihadisti.
Moutaharrik e Salma, secondo le indagini, erano infatti pronti a partire per la Siria e con loro avrebbero portato i loro bimbi di 2 e 4 anni, seguendo l’esempio di Alice Brignoli e Mohamed Koraichi, con i quali erano in contatto per tramite della sorella di quest’ultimo, fuggiti da Bulciago per unirsi ai combattenti dell’Isis nei territori dello Stato Islamico.
Dopo aver abitato a Valmadrera per alcuni anni, paese dove aveva trovato lavoro come metalmeccanico, Moutaharrik, 23 anni, si era trasferito in via Panigada a Lecco con la moglie, 26enne, che precedentemente abitava con i suoi genitori in Valsassina.
Da un anno e mezzo circa avevano trovato casa in un appartamento della piccola strada del rione di Castello, subito prima della corte oggi zona di cantiere. “Non li conoscevamo – spiega una residente – siamo tutti rimasti allibiti dalla notizia degli arresti”.
“Qualcuno dice di avere visto lui entrare qui insieme ai bimbi – spiegano al vicino bar – e il suo volto non mi è sconosciuto”.
“Certo – commenta un passante – in una cittadina come Lecco non ci sia aspettava certo una cosa del genere”.