LECCO – E’ stato identificato e denunciato il falso medico dalle altrettanto fasulle origini italo-svizzere che, con un complice, aveva architettato un tentativo di truffa nei confronti del prevosto di Lecco, monsignor Franco Cecchin.
Si tratta di un pregiudicato 37enne (T.G.) originario della Campania, ma residente a Modena, rintracciato dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecco, e deferito all’Autorità giudiziaria per tentata truffa.
La vicenda era già emersa nei giorni scorsi, dopo la denuncia sporta dal prete lecchese e il racconto dello stesso agli uomini della Questura: il prevosto era stato raggiunto telefonicamente dal finto medico, che chiedeva un aiuto dal sacerdote per la propria zia malata; l’indomani il “dottore” si era presentato insieme ad un “collega”, giunto a Lecco per ringraziare un medico del Manzoni che si era occupato in passato del proprio padre.
Tale gratificazione ammontava a ben 80mila euro che, ahimè, l’uomo non poté consegnare al clinico lecchese in quanto morto da alcuni giorni; quindi, la proposta a monsignor Cecchin di accettare tale somma in cambio di un anticipo di pagamento sugli oneri della transizione.
Il prevosto, sentendo “puzza di bruciato”, ha deciso di avvisare la Polizia dello Stato, le cui indagini si sono concentrate sulla descrizione dei due individui, fornita dallo stesso Cecchin, e le tracce telefoniche lasciate dai malviventi. E’ stato così individuato il 37enne campano, riconosciuto poi dal sacerdote, mentre il lavoro delle forze dell’ordine continua per rintracciare il complice.