Il racconto del premanese Filippo Fazzini
“Il 19 febbraio, alle 8.38, sono decollato da Addis Abeba per Nairobi. Quando ho saputo della notizia ho pensato alla mia famiglia”
PREMANA – “Quando ho saputo della notizia del Boeing 737 Max dell’Ethiopian Airlines caduto sono rabbrividito. Esattamente 20 giorni fa, il 19 febbraio, su quel volo, partito da Addis Abeba, in Etiopia, alle 8.38 e diretto a Nairobi, in Kenya, c’ero io”.
Le parole sono di Filippo Fazzini, volto noto nel mondo delle skyrace per essere alla regia del Comitato Organizzatore del Giir di Mont.
“Ho pensato che su quel volo potevo esserci io. Ho pensato a mia moglie, ai miei 4 figli e inevitabilmente alle 149 persone che c’erano su quel volo e agli 8 membri dell’equipaggio. Non so dire se il mio fosse esattamente lo stesso velivolo, se l’equipaggio fosse il medesimo, ma il tipo d’aereo quello sì, così come la tratta e l’ora del volo”.
E i pensieri nella testa di Filippo Fazzini si arrovellano: “Io e mia moglie ci siamo confrontati prima di partire. Avrebbe voluto venire anche lei in Kenya, poi la scelta di rimanere a casa pensando proprio ai nostri figli…”.
Filippo in Kenya è andato con l’amico Marco Rampi del team “Run 2gether” e l’associazione Africa&Sport di Azzate. Un’amicizia nata proprio grazie alla corsa in montagna. “Ci siamo conosciuti al Giir di Mont – racconta Fazzini – E’ lui che porta gli atleti Kenyani. Così, qualche mese fa, mi ha proposto di accompagnarlo in Kenya per conoscere quello che a me piace chiamare ‘il cuore dell’Africa che corre’ (nei prossimi giorni racconteremo il viaggio in un’intervista, ndr). Così mi sono fatto convincere e sono partito per questo viaggio meraviglioso. Quando domenica ho saputo della tragedia aerea e al fatto che su quell’aereo c’erano anche degli italiani appartenenti ad associazioni benefiche, davvero mi si è gelato il sangue. Su quell’aereo potevamo esserci noi. Un pensiero e una preghiera a tutti loro e alle loro famiglie”.