Tanti giovani per dire addio alla maestra Rosanna: “Ci hai insegnato ad offrire”

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VERCURAGO – “Dedicato alle donne” di Madre Teresa di Calcutta eSe io potrò impedire a un cuore di spezzarsi” di Emily Dickinson: la maestra Rosanna Scaglia è stata salutata per l’ultima volta con i versi di queste due poesie.

La storica maestra, che per tanti anni ha insegnato a Calolziocorte, nella scuola elementare del Pascolo, è morta venerdì scorso al termine di una lunga malattia. Oggi pomeriggio, lunedì, la chiesa parrocchiale di Vercurago, paese dove abitava con la famiglia, non è riuscita a contenere le tante persone che hanno voluto dirle addio.

 

Accanto ai parenti si sono stretti gli amici e i colleghi di una vita di lavoro, ma soprattutto non sono voluti mancare i suoi ex alunni: alcuni più giovani, altri un pochino meno, ma tutti hanno incrociato il loro cammino di studi e di vita con la maestra Rosanna.

“I parenti mi hanno consegnato alcuni scritti che Rosanna ha lasciato qua e là, tra alcuni libri di ricette, tra alcuni appunti sulle sedute delle sue terapie, dentro alcuni piccoli diari – ha raccontato il parroco don Andrea Pirletti durante l’omelia -. Uno di questi scritti diceva ‘Gesù non essermi giudice ma salvatore‘ e questa è la fede che oggi con Rosanna vogliamo celebrare: un Dio che non è giudice ma è salvezza, quel Dio in cui lei ha sempre creduto”.

“La morte non deve essere solo tristezza e chiusura, ma deve essere speranza – ha continuato don Andrea -. Quando arriva il dolore della morte ci si sente un po’ confusi, si mettono in discussione tante certezze che forse avevamo e la tentazione è quella di sedersi e rassegnarsi. Il salmo ci ha detto ‘Mostrami signore la tua via’, ti chiediamo Signore di aiutarci a camminare ancora. E te lo chiede soprattutto la famiglia di Rosanna che chiede di comprendere le vie nuove che dopo questo episodio doloroso si vogliono e si devono aprire dentro la loro vita”.

“Rosanna è stata maestra; tanti giovani, tante persone che sono passate sotto le sue ‘grinfie’ oggi sono qui, qualcuno di loro mi ha detto ‘Era severa, ma ci voleva bene’. Credo che sia questo, oggi, il segreto dell’insegnare; non solo per chi è maestro di professione ma per noi che dovremmo essere testimoni nella vita della nostra fede. Il segreto dell’insegnare è offrire, perché l’insegnante che tiene per sé tradisce la sua vocazione, ma l’insegnante che offre tutto quello che sa allora riempie il senso della sua vita. Rosanna con i suoi bambini, che oggi sono adulti, ha insegnato a offrire, proprio come ha fatto lei dentro il suo dolore, la sua fatica e la bellezza della sua vita”.

“Io non l’ho conosciuta, l’ho solo vista negli ultimi giorni e mi ha subito colpito la sua tenerezza e la sua grande fede, ma le sue ‘pietre’ le ha scritte dentro quel suo quadernetto. Scriveva ‘Amare senza chiedere nulla in cambio, è sempre stato un pensiero costante nella mia vita‘. La cosa più bella che ricorderanno delle nostre vite non saranno le cose che abbiamo fatto, ma le persone che abbiamo accanto ricorderanno l’amore che gli abbiamo dato. Oggi Rosanna non smette di fare la maestra, ma continua a insegnarci che solo la vita consegnata a Cristo è una vita sensata”.