RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL 
LECCO – Doveva essere l’evento “clou” dell’estate culturale a Lecco, invece, la mostra dedicata a Giorgio De Chirico si è chiusa domenica totalizzando meno delle aspettative: in totale 4598 visitatori; erano circa 3700 quelli conteggiati prima di questa ultima settimana di apertura dell’esposizione a Palazzo delle Paure.
La mostra “Una gita a Lecco” era stata inaugurata lo scorso 13 giugno nello storico edificio di Piazza XX Settembre e proclamata appuntamento culturale “ di punta” del territorio lecchese in occasione di Expo. L’evento, partendo dallo scritto autografo dello stesso De Chirico “Aria d’Italia”, ha voluto raccontare il viaggio verso il capoluogo manzoniano compiuto dal maestro della pittura metafisica.
La mostra è stata accompagnata da conferenze, approfondimenti, visite guidate, eventi collaterali legati alla gastronomia, restando sul tema scelto per l’esposizione universale di Milano e alla curiosa attenzione che De Chirico per le lumache: nella sua esperienza a Lecco, infatti, il pittore racconta di aver visitato un allevamento di lumache e di esserne rimasto particolarmente colpito. Gli organizzatori dell’evento culturale hanno voluto esaltare questo particolare, facendo diventare il mollusco il simbolo della mostra, ricevendo anche il patrocinio dell’Unione Nazionale Elicicoltori.
Sforzi che non sono bastati a fare dell’evento lecchese un successo, visto che ha totalizzato meno della metà delle visite della mostra che lo scorso anno Lecco aveva dedicato a Picasso, sempre a Palazzo delle Paure, quando erano stati 11 mila i biglietti “strappati”.
“Sono comunque soddisfatta perché ho ereditato questa mostra che, prima della mia nomina, era già stata avviata – spiega l’assessore alla Cultura, Simona Piazza – Non nascondo però che le previsioni erano di gran lunga superiori rispetto alle 4 mila viste. Se escludiamo la mostra di Picasso, l’evento su De Chirico segue il trend delle precedenti mostre a Lecco. C’è anche da dire che non c’è stata la partecipazione delle scuole perché il periodo in cui è stata realizzata, quello estivo, non ha permesso la fruizione da parte degli studenti se non in minima parte”.
