Allo spazio Oto Lab il Festival Re Nudo rivive nelle foto di Gianni Rusconi

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Inaugurata la mostra allestita a Rancio dal creativo Giuseppe Villa

Esattamente 50 anni fa, a Montalbano, il primo storico Free Folk Pop Festival italiano

LECCO – Una macchina del tempo che, varcata la soglia dello Spazio Oto Lab, si mette in moto per trasportare tutti nel 1971, a Montalbano, nei boschi sopra Lecco, nel vivo del primo storico Free Folk Pop Festival italiano, organizzato dal Collettivo Anarchico Lecchese e amici musicisti, in cooperazione con Re Nudo.

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Il fotografo Gianni Rusconi

In tanti, giovedì pomeriggio, hanno partecipato, nello spazio espositivo della famiglia Rusconi a Rancio, alla presentazione di “Montalbano 1971 – Fuori scena”, reportage fotografico realizzato da Gianni Rusconi 50 anni fa in occasione della prima storica edizione del festival. Una Renault 4 con il baule carico di strumenti musicali, delle cassette di mele e l’anima in tubi innocenti di un palcoscenico sospeso su una balconata… oggetti che richiamano le fotografie di un’esperienza cristallizzata nel tempo, passata ma anche attuale.

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L’allestimento della mostra è stata affidata al creativo lecchese Giuseppe Villa: “Il prima, il dopo e il durante di questa storica due giorni che ha segnato la storia del territorio. Ho utilizzato tutto lo spazio di Oto Lab per concentrarmi sul degli aspetti temporali (prima, dopo e durante) legati al festival con una serie di metafore, richiami e oggetti rivisti con uno sguardo attuale: una R4 con le cinture di sicurezza, vecchi video a colori su chiavetta usb, oggetti di oggi in dialogo con oggetti conservati dal passato. E poi un palcoscenico che ha solo la sua struttura, l’anima in tubi di ferro, sospeso su una balconata in un attimo senza tempo… Un palco forse in costruzione, forse impregnato di musica o ancora in fase di smantellamento, è questo il luogo centrale dello spazio, riempita da questa struttura che si presta a mille sfaccettature”.

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Momenti diversi, senza tempo, che dialogano con la memoria, le immagini, i ricordi, la scoperta. Per chi c’era, c’è e chi non era ancora nato ed ora osserva ed è “presente”. Trenta fotografie realizzate prima e dopo il festival 1971: “Non mi ricordo una virgola di aver fotografato niente, non mi ricordo dove ero, la memoria di questa cosa è completamente andata perciò nel guardarle sono nella stessa posizione di uno che non le ha mai viste – ha detto il fotografo Gianni Rusconi -. Insieme a Giuseppe Villa abbiamo pensato di focalizzare l’attenzione su quello che c’è nelle foto. Quello che stiamo vedendo va visto per ciò che è: dei ragazzi, giovani, c’è un palco, un concerto anche se le immagini sono state scattate prima e dopo perché il giorno del concerto ero impegnato in alcune gare di nuoto. La domanda a cui si può cercare di trovare una risposta è perché è successo a Lecco?”

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Nella mostra sono esposte anche le stampe di cinque delle fotografie di Gianni Rusconi oggetto di un intervento artistico incentrato sui metodi di espressione giovanile, coordinato dal collettivo “Teste d’Idra”. Le stampe hanno subito delle modifiche attraverso graffiti e tag, proponendo un parallelismo tra l’azione più “pragmatica” e plateale e un’altra più “timida” e nascosta.

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Tanta gente ha partecipato al vernissage di giovedì pomeriggio che è coinciso con la riapertura al pubblico dello Spazio Oto Lab dopo la chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, molto apprezzato il momento di spettacolo con la performance musicale di Marco Colonna, Lello Colombo, Mauro Gnecchi, Steno Fumagalli, Fausto Tagliabue.

La mostra sarà visitabile a spazio Oto Lab dal 23 settembre al 6 ottobre 2021 con i seguenti orari: il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, in settimana su prenotazione chiamando 348.6002819 o inviando una mail a info@giannirusconi.it.