I Passaporti dei Promessi Sposi, l’idea che rompe gli schemi ha fatto il botto

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Tutti in fila per vedere la mostra, grande successo per il vernissage con cui si è aperto il festival

“Ho cercato un modo per attrarre i giovani e avvicinarli a questo grande capolavoro della letteratura”

LECCO – Una scintilla che rompe gli schemi e ti offre una prospettiva nuova, fresca, più attuale. Un’idea tanto semplice quanto geniale, un colpo di vento che spalanca una finestra e toglie la polvere da un vecchio libro… E non è un caso se il progetto nato da un’intuizione del creativo lecchese Paolo Vallara ha attirato anche gli sguardi della stampa nazionale.

Vedere tutta quella gente in fila davanti alla Torre Viscontea per partecipare al vernissage di una mostra, poi, è un’immagine che ci ha riportato indietro anni luce, veniva voglia di darsi un pizzicotto per aver la certezza di non essere dentro un sogno, e invece è successo davvero per “I passaporti dei Promessi Sposi”.

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Grande successo, venerdì pomeriggio, per l’apertura della mostra nel doppio appuntamento di Palazzo delle Paure, dove si è tenuta una introduzione al progetto (sala sold-out), e della Torre Viscontea dove si è svolta la preview della mostra che si apre ufficialmente oggi (fila per accedere alle sale).

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“L’idea che sta alla base del progetto è stata quella di destrutturare il romanzo del Manzoni e ricomporlo attraverso 12 personaggi dell’opera, attualizzati, per offrire al pubblico una chiave di lettura diversa – ha spiegato Vallara -. E’ stata un po’ una follia, un po’ in controtendenza con gli schemi classici in cui si inserisce Manzoni: cambia la forma ma non il contenuto perché ciò I Promessi Sposi sono straordinariamente attuali. Ho pensato in primis ai miei figli e ho cercato un modo per attrarre i giovani e avvicinarli a questo grande capolavoro della letteratura”.

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La mostra, con cui si è aperto anche il Festival Lecco Città dei Promessi Sposi, sarà allestita alla Torre Viscontea (piazza XX Settembre) fino al 7 novembre (il consiglio è quello di non perdervela). Il progetto ha visto la collaborazione di Guido Camandona che si è occupato dell’allestimento, avveniristico e d’impatto, delle quattro sale della mostra: “Abbiamo suddiviso il percorso in quattro temi: l’identità, dove troviamo tutti quei dati che descrivono i 12 personaggi; il romanzo, perché i Promessi Sposi sono il primo romanzo storico della letteratura italiana; il tumulto e l’epidemia, credo che non ci sia bisogno che aggiunga parole sull’attualità di questi due temi. I Promessi Sposi sono stati scritti tanti anni fa ma raccontano il nostro quotidiano”.

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E proprio da qui è nato lo straordinario “gioco” di prendere 12 persone della Lecco di oggi, riconoscibili, che è possibile incrociare nelle nostre piazze, e fargli interpretare in chiave attuale alcuni personaggi dell’opera del Manzoni. Un progetto che, oltre alla mostra, si declina in una serie di video dove Manzoni diventa un narratore dell’oggi il tutto con la collaborazione dei bravissimi Federico Videtta (video) e Alessio Arrigoni (fotografie).

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“Con questa mostra si apre una rassegna che è dedicata all’attualità dei Promessi Sposi – ha detto il vicesindaco e assessore alla cultura Simona Piazza -. Una mostra che prende vita dai cittadini di Lecco per far conoscere a tutti, ma soprattutto alle nuove generazioni, le potenzialità che ha il romanzo e i suoi tanti temi sociali. Paolo Vallara, grazie a un’intuizione è stato capace di portare questa grande novità”.

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Un’apertura che ha raccolto davvero tanta gente, volti noti della città (a partire dal sindaco Mauro Gattinoni o dal presidente della Provincia Claudio Usuelli), appassionati, amici e curiosi. Un evento come non se ne vedeva da tempo e, per restare in tema, come la pioggia purificatrice del Manzoni uno sguardo di speranza verso il futuro…

IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL LECCO CITTA’ DEI PROMESSI SPOSI

I personaggi

  • Fabio Dodesini – Don Rodrigo
  • Marco Menaballi – Griso
  • Michele Mauri – Fra Cristoforo
  • Alessandra Manzoni – Monaca di Monza
  • Stefano Chirico – Azzeccagarbugli
  • Padre Assente – Senza volto e senza nome
  • Giuseppe Pellegrino – Don Abbondio
  • Giulia Pellegrino – Perpetua
  • Eva Maria Castelletti – Lucia Mondella
  • Francesco Stefanoni – Renzo Tramaglino
  • Giulio Ceppi – Cardinale Federigo Borromeo
  • Max Vasta – Innominato

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