Lecco Film Fest. Al regista Riccardo Milani il premio in memoria di Plinio Agostoni

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Premiato per “Un mondo a parte” con la sua riflessione sulla scuola, tema a cui l’ex presidente di Confindustria era molto legato

“Credeva in questo festival come possibilità di dialogo con la città. Il Lecco Film Fest nella sua idea era la sintesi di un cinema nato per farsi le domande e ragionare insieme”

LECCO – E’ stato consegnato al regista Riccardo Milani per “Un mondo a parte”, film campione italiano del 2024, il Premio in memoria Plinio Agostoni, dedicato al già Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio venuto a mancare lo scorso anno. Il premio è stato istituto quest’anno al Lecco Film Fest in riconoscimento del suo impegno e del suo sostegno al festival.

Da sempre attento ai giovani e alla loro educazione, Agostoni ha sempre sottolineato l’importanza di garantire loro opportunità di crescita. Proprio per questo Un mondo a parte con la sua riflessione sull’importanza della scuola (racconto delle peripezie di una piccola scuola elementare a rischio chiusura in un piccolo paesino abruzzese con protagonisti Antonio Albanese e Virginia Raffaele), è perfettamente in linea con il suo pensiero.

Riccardo Milani con Marco Campanari, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio (ph. Stefano Micozzi)
Riccardo Milani con Marco Campanari, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio (ph. Stefano Micozzi)

Alla cerimonia di consegna del premio erano presenti Marco Campanari, l’attuale presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, la famiglia Agostoni e mons. Davide Milani, Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo.

“È difficile – ha detto il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Marco Campanari -, molto difficile tratteggiare un ricordo di Plinio. Difficile perché le persone di spessore trasferiscono così tanto che risulta difficile sintetizzare. Ed è un tanto a tutto tondo, che coinvolge l’aspetto emozionale, l’aspetto affettivo, l’aspetto nozionale, l’aspetto esperienziale, l’aspetto educativo. E Plinio sapeva fare tutte queste cose indistintamente, e stare vicini a lui, vicini anche non in senso necessariamente fisico, ma nel senso di rapporto, di amicizia, indipendentemente dalla frequenza della frequentazione, significava stare in rapporto con una persona che ti trasferiva idee e valori al tempo stesso, spesso indissolubilmente legati gli uni dagli altri. Impossibile, con lui, parlare di idee senza che emergessero aspetti valoriali e, parimenti impossibile, parlare di valori senza che emergessero nuove idee. Mi ha onorato della sua amicizia e non solo del rapporto “da colleghi” di Confindustria Lecco e Sondrio e negli anni, direi almeno gli ultimi 20, mi è sempre stato vicino, confindustrialmente e umanamente. Umanamente è una delle parole che mi piace usare per questo ricordo, perché Plinio era certamente una persona di grande umanità, un tratto che lo ha sempre contraddistinto nella vita lavorativa, nella vita associativa, nella vita del servizio. Già, servizio, perché Plinio è stato una persona di grande
servizio, che ha saputo mettersi al servizio degli altri soprattutto per i temi legati all’educazione e quindi alla scuola. E questo è un altro termine chiave per parlare di Plinio che, se dovessi sintetizzare in un titolo, chiamerei Imprenditore ed Educatore. Perché questo ha saputo fare molto bene ed in maniera originale nella sua vita: essere imprenditore ed educatore, sia insieme, in modo inscindibile e nell’attività quotidiana, sia come attività distinte. Educatore non solo nel mondo della scuola che gli era caro, ma anche nei rapporti quotidiani, con tutti coloro che si interfacciavano con lui. Da ultimo, mi piace definirlo una persona etica. Etica nel senso più autentico del termine, ed esserlo significa esserlo in ogni cosa della vita, nel lavoro, nella vita comune, nei rapporti, nella parola data. Oggi sembra una qualità dimenticata, o se non dimenticata quantomeno offuscata, oppure data per scontata quando invece, purtroppo, non sempre è merce comune. Plinio lo era, prima di tutto e sopra a tutte le sue altre grandi qualità. L’importanza di un’esistenza etica è il valore che ha cercato di trasferire, come una stella polare, anche ai giovani che ha voluto coinvolgere nel suo modo di intendere la scuola, l’educazione e l’istruzione. Bellissimo quindi, oggi, assegnare un Premio per un film così bello e denso di significati, intitolato ad un Imprenditore Educatore”.

Riccardo Milani con Marco Campanari, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio (ph. Stefano Micozzi)

“Nella figura di Plinio Agostoni – ha spiegato mons. Davide Milani – tutto si tiene insieme: l’imprenditore, l’uomo di fede, l’educatore, l’uomo di cultura. Credeva in questo festival come possibilità di dialogo con la città. Il Lecco Film Fest nella sua idea era la sintesi di un cinema nato per farsi le domande e ragionare insieme. Stiamo parlando di una figura eminente di Lecco, un cattolico integrale che sapeva abbracciare il mondo, convinto che tutto poteva essere raggiunto dalla fede. Si sente oggi il vuoto della sua perdita, ma resta la sua eredità, la capacità di avviare dei processi destinati a compiersi nel tempo. Abbiamo voluto, insieme, istituire un premio che riconoscesse nello sguardo di un regista il segno di qualcosa riconducibile a Plinio Agostoni, soprattutto per il suo impegno con le scuole. Guardando ai film di quest’anno ce n’è uno che si impone su tutti, Un mondo a parte di Riccardo Milani. Sapendo raggiungere tutti, sapendo parlare a tutti, ha saputo ricordare l’importanza della scuola”.

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Angelo Agostoni, Presidente Onorario di ICAM e fratello di Plinio Agostoni, ha raccontato: “Non abbiamo mai litigato, seppure fossimo molto diversi. L’unica volta che abbiamo litigato è stata quando ha accettato di fare il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio. Ma ha avuto ragione lui, si è visto dai rapporti che ha saputo creare con le persone”.

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E Giovanni Agostoni, figlio di Plinio Agostoni e presidente di ICAM, ha aggiunto: “Mio padre era alla ricerca del bello e con l’idea di costruire il bene. In azienda è sempre stato inesauribile, in ogni ambito in cui si è speso, sempre con una logica di servizio”.

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Infine Maria Agostoni, moglie di Plinio Agostoni, ha detto: “Sono stupita perché ho passato tutta la vita insieme a Plinio e improvvisamente ora dopo la sua dipartita tutto un mondo si è scatenato e la gente continua a voler ricordare di lui tutto quello che hanno ricevuto. Mi sono sempre dedicata alla mia famiglia, tenendomi a margine degli impegni di mio marito, alcune volte provando anche a frenarlo. Ma ora sono veramente grata e continuerò a raccontarvelo finché posso”.

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