Barzanò, attesa l’inaugurazione dell’opera “La Cura” di Gabriele Mundula

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L’opera sulla facciata posteriore delle ex scuole di Barzanò

E’ una delle più grandi installazioni mai realizzate in Brianza

BARZANO’ – Continuano gli eventi di aprile nell’ambito “Aprile, mese dell’arte“, con mostre, illustrazioni urbane, momenti per i bambini e molte altre iniziative organizzate dalla Commissione Cultura del Comune di Barzanò e in collaborazione con i firmatari del Patto per la Lettura.

Si inaugura la maxi installazione site specific “La Cura“, di Gabriele Mundula, architetto e land artist. Opera realizzata sulla facciata posteriore dell’edificio delle ex scuole elementari, in centro paese, dismesso ormai da tempo, per il quale l’Amministrazione Comunale di Barzanò ha recentemente portato a termine il progetto di riqualificazione. L’appuntamento è per sabato 20 aprile alle ore 17.

Realizzata con corda rossa, l’opera ha una dimensione complessiva di 25 metri per 8, una delle più grandi mai realizzate in Brianza, e simboleggia, con una metafora visiva di grande impatto, la ferita e allo stesso tempo il desiderio di cura dello sfregio rappresentato, urbanisticamente e per l’intera collettività, da un edificio importante, centrale, custode di un pezzo di storia, che non riesce a trovare l’attenzione che merita. Con il desiderio di renderlo nuovamente protagonista della vita sociale. L’installazione prosegue idealmente i progetti già realizzati dall’artista in altre parti d’Italia, come “Sorgente Urbana”, un intreccio di corda rossa lungo 130 metri installato a Noci, in Puglia, rappresentazione metaforica del vaso sanguigno e della capacità di ritrovare una connessione. A Barzanò l’opera “La cura”, rimarrà installata fino a inizio giugno.

“Barzanò è un piccolo comune immerso nel cuore della Brianza, dove la vita scorre ancora a dei ritmi più lenti rispetto a quelli della vicina Milano. Le persone si conoscono tutte e c’è un grande fermento dal punto di vista sociale. Al centro, un vuoto – continua Gabriele Mundula – Un complesso edilizio caduto in disuso che è testimone non solo della storia del Comune ma di tutta la nazione. La struttura, ex scuola elementare di epoca fascista, presenta tutte le caratteristiche di quel periodo che ha segnato, e segna tutt’ora, l’identità e la memoria del paese ma il suo inutilizzo, protratto negli anni, l’ha reso praticamente un fantasma vivente”.

L’edificio è, allo stato attuale, una ferita profonda all’interno del tessuto urbano. L’azione artistica è la manifestazione cruda dell’enorme squarcio che questo comune ha al suo interno e che, nonostante l’impegno profuso dalle amministrazioni che negli anni si sono succedute per riadattare l’immobile e restituirlo alla comunità, chiede ora di essere curata. Estendendosi su tutto il fronte principale, l’opera intende risvegliare la coscienza dei cittadini e dar vita ad un’azione collettiva che concentri finalmente le energie necessarie per la sua risistemazione” commenta l’artista.

“La consapevolezza da sola non basta, serve agire. Sta a noi decidere come impegnarci per mantenere in vita la nostra identità. E se anche ora ti giri dall’altra parte, allora sei complice ed artefice anche tu di quest’epoca colma d’indifferenza e apatia” conclude così l’artista.

Locandina
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