Merate, con la Semina il 15 incontro su don Milani

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La serata è in programma martedì 15 ottobre in sala civica

A promuovere il momento di approfondimento è La Semina insieme alle parrocchie di Merate e Pagnano

MERATE – “Lorenzo Milani: uomo di Dio, uomo fra gli uomini”: è questo il titolo dell’incontro in programma martedì 15 ottobre alle 20.45 in sala civica Fratelli Cernuschi di viale Lombardia.

L’iniziativa porta la firma dell’associazione La Semina che ha coinvolto nell’organizzazione anche la parrocchia di Merate e quella di Pagnano.

La serata avrà come relatore Lorenzo Gaiani, funzionario della Pubblica Amministrazione, impegnato da molti anni con incarichi di rilievo nell’associazionismo cattolico e in particolare nelle Acli, a lungo amministratore locale nel Comune di Cusano Milanino, dove ha ricoperto il ruolo di sindaco dal 2014 al 2019. Autore di numerosi articoli e saggi, soprattutto in materia di storia, politica istituzionale e dottrina sociale della Chiesa, Gaiani tratteggerà il ritratto di don Lorenzo, un uomo che, per le sue scelte nette e coerenti, le sue rigide prese di posizione, il linguaggio tagliente e preciso, la sua logica stringente di ragionare e argomentare, si tirava facilmente addosso grandi consensi o grandi dissensi con schieramenti preconcetti che hanno spesso offuscato la sua vera dimensione.

Gli organizzatori aggiungono: “Su di lui è stato detto e scritto molto, sono state fatte opere teatrali e quattro films, però Non è possibile capire appieno don Lorenzo e i motivi delle sue scelte se, quando ci si avvicina a lui, non si tiene sempre presente che era un prete e un prete che aveva deciso di servire Dio nel modo più completo, dopo che da adulto si era convertito al cristianesimo. Tutto il suo operato successivo va ricondotto a questa scelta”.

Non solo. “Aveva lasciato gli agi ed i privilegi dei borghesi, la loro cultura ed il loro mondo per un’altra scelta di campo: servire il Vangelo, il Cristo, tentare cosi di salvarsi l’anima stando dalla parte giusta dei poveri, cioè degli ultimi nella scala gerarchica, cercare di conoscerli da vicino, di viverci insieme, di imparare la loro lingua, insegnargliene un’altra, condividere le loro cause, difendere le loro ragioni. Per lui prete l’ingiustizia sociale era un male e andava combattuto perché offendeva Dio”.