Sabato 18 gennaio per la giornata della memoria
La storia dello “Schindler italiano” al teatro Artesfera
VALMADRERA – Giorgio Perlasca da ragazzo aveva aderito convintamente al fascismo. Ma dopo l’Etiopia e la guerra di Spagna il suo atteggiamento verso il regime si raffredda, fino a tramutarsi in convinto dissenso con le leggi razziali e l’alleanza Mussolini-Hitler. Alessandro Albertin, in un virtuoso e appassionato monologo, porta in scena una decina di personaggi che hanno affiancato Perlasca nella sua straordinaria avventura a Budapest dell’inverno 1944 -45. Un momento di storia importante, non solo per ricordare, ma anche per saper rispondere ai più giovani. Perché!
Uno spettacolo dedicato alla giornata della memoria
Scritto e interpretato da Alessandro Albertin, regia Michela Ottolini e produzione Teatro de gli Incamminati. Siamo a Budapest nel 1944. Le SS cercano Perlasca, commerciante di carni che ha rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò: per loro è un traditore. Ma Perlasca, che in passato ha guadagnato la stima di Francisco Franco, possiede una lettera che lo invita, in caso di bisogno, a presentarsi presso una qualunque ambasciata spagnola. L’uomo coglie l’opportunità per evitare la deportazione a quante più persone possibile. Si fa chiamare Jorge Perlasca e si mette al servizio dell’ambasciatore spagnolo Sanz Briz con cui collabora finché questi è costretto a lasciare l’Ungheria. Quindi si sostituisce a lui ed in 45 giorni – in una corsa drammatica contro il tempo e la persecuzione nazista – volgendo le sue capacità comunicative di venditore in straordinarie doti diplomatiche, evita la morte ad almeno 5.200 ebrei. Oggi la documentazione di queste gesta è patrimonio della Fondazione Perlasca, che ha sostenuto il progetto di Albertin. Finita la guerra Perlasca non si è mai rivelato, conducendo per decenni una vita nell’ombra: nel 1988, però, due ebrei che gli devono la vita lo rintracciano nella sua casa di famiglia a Padova e finalmente il suo eroismo viene reso noto al mondo. Ma anche allora mantiene il suo profilo semplice, mostrando solo il desiderio che le nuove generazioni conoscano queste storie, per non ripetere gli stessi errori mai più. A chi si stupiva e lo interrogava in merito al coraggio dimostrato nello sfidare da solo i nazisti, rispondeva sereno “Lei cosa avrebbe fatto al posto mio?”
Lo “Schindler italiano” in scena a Valmadrera
La storia dello “Schindler italiano”, così come Albertin la porta sul palcoscenico, possiede tutto ciò che da uno spettacolo si può desiderare. L’impegno della testimonianza storica, una dimensione artistica di pregio, un protagonista in stato di grazia, che interpreta e connota efficacemente – lui da solo – tutti i personaggi della storia e li colloca in un racconto nitido, scorrevole, commovente. Appuntamento al cine teatro Artesfera sabato 18 gennaio alle ore 21. Per info e acquisto biglietti: www.ideainpiu.it; 3339363281. Tutti i posti sono numerati.