LECCO – L’agricoltura lombarda ha raggiunto nel 2015 un giro d’affari di 3,21 miliardi, in crescita del 4,1% rispetto all’anno precedente, con una crescita anche sul fronte degli occupati del 6,7%, pari a 87mila unità.
Anche per il 2016 il valore aggiunto dell’agricoltura in Lombardia è previsto in crescita, +0,5% (elaborazioni UniCredit su dati Prometeia). Allargando il discorso all’intera filiera agroalimentare, si registra nel 2015 una crescita dei flussi delle esportazioni regionali pari al 1% (5,65 miliardi).
Interessanti sono i dati lecchesi, il giro d’affari raggiunto nel 2015 è pari a circa 31 milioni, in crescita del 4,1% rispetto all’anno precedente, con una crescita anche sul fronte degli occupati del 6,2% (oltre 2mila unità). Per il 2016 il valore aggiunto dell’agricoltura nel lecchese è previsto in crescita dello 0,5% (elaborazioni UniCredit su dati Prometeia).
Allargando il discorso all’intera filiera agroalimentare, si registra nel 2015 una crescita dei flussi delle esportazioni provinciali pari al 2% (oltre 200 milioni).
A fronte di queste evidenze, lunedì UniCredit e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) hanno illustrato un programma finalizzato a sostenere gli investimenti e favorire l’accesso al credito delle imprese operanti nel settore agroalimentare italiano. Per la Lombardia, la Banca si pone l’obiettivo di erogare 700 milioni di euro, di cui 10 nel lecchese, in tre anni. E’ il “Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro”, che è stato descritto nei suoi contenuti da Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit, e Gabriele Piccini, Country Chairman Italy dell’Istituto.
“La crescita registrata nel 2015, anno di Expo, ci dimostra come il Made in Italy agroalimentare sia sempre più protagonista – ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina – e in grado di offrire importanti opportunità, anche in termini di occupazione. Ma possiamo e vogliamo crescere ancora, soprattutto per quanto riguarda l’export. Con il progetto realizzato insieme a Unicredit facciamo un passaggio decisivo in questa direzione, migliorando il rapporto tra banche e imprese agroalimentari. C’è un’importante destinazione di risorse pari a 6 miliardi di euro, ma soprattutto torna ad esserci un credito specializzato per l’agricoltura e l’agroalimentare. Grazie a un approccio mirato e in grado di cogliere la specificità delle aziende del settore, facilitiamo non solo l’accesso al credito ma supportiamo le piccole e medie imprese su alcuni fronti chiave come formazione e promozione”.
“L’agroalimentare – ha dichiarato Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit – è un settore strategico per il nostro Paese, che deve rappresentare sempre di più la nostra eccellenza all’estero. La crescita del settore nell’ultimo decennio è stata affidata alle esportazioni, aumentate ad un tasso medio annuo del 6%. A fine 2015 le esportazioni agroalimentari valevano oltre 36 miliardi di euro, con un incremento del 7,4% rispetto all’anno precedente. L’Italia è anche leader mondiale per numero di prodotti certificati. Al 31 gennaio 2015, si contavano 278 prodotti su un totale di 1.311 (21,1% del totale), per un valore della produzione intorno a 6,5 miliardi e un valore al consumo più che doppio. Nonostante la qualità dei nostri prodotti e il crescente interesse per il made in Italy, l’Italia esporta meno dei principali paesi competitor. Il confronto internazionale indica che rimane un potenziale di export da valorizzare ancora molto elevato, come segnala lo stesso fenomeno dell’Italian sounding, stimato intorno a 60 miliardi di euro”.

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