LECCO – C’è la replica di Fiom e Fim alle dichiarazioni della Uilm che lunedì, fuori dai cancelli del Caleotto ha protestato, denunciando la discriminazione verso la propria attività sindacale, accusando l’azienda ed anche gli altri sindacati (vedi articolo)
“Apprendiamo con stupore la polemica innescata da un’altra organizzazione sindacale – scrivono in una nota congiunta Fim e Fiom – Stupore perché chi si esprime a parole vuole continuamente l’unità sindacale … ma poi nei fatti fa ben altro. Stupore perché chi parla chiede a gran voce il rispetto delle regole scritte, ma quando le regole scritte vanno contro di lui, e le ditte lo fanno presente, s’indigna e abbaia alla luna.”
“Stupore – proseguono i sindacati – perché FIM-CISL e FIOM-CGIL negli anni passati hanno affrontato tutta la difficile vicenda Lucchini, salvando posti di lavoro e non promettendo sogni. Stupore perché chi chiede ai lavoratori di scioperare, dovrebbe almeno saper convocare uno sciopero mettendo la data di svolgimento di quell’iniziativa. Noi siamo di fianco ai lavoratori per risolvere i tanti problemi che hanno, senza editti, ma tutti i giorni lavorando per loro. Chi scaglia le pietre, prima pensi al bene dei lavoratori ed al lavoro futuro”.
“Il Caleotto è l’unica azienda dell’ex gruppo Lucchini che sta lavorando e che ha assorbito tutti i dipendenti, senza un esubero – ha ricordato Mauro Castelli della Fiom Cgil – Ora in un momento di cambiamento ci sono problemi, sicuramente, e non a caso le Rsu hanno presentato una piattaforma per un contratto aziendale che è stata votata in assemblea e che sottoporremo all’azienda. Stiamo facendo attività sindacale come sempre abbiamo fatto nelle aziende del territorio”
Il sindacalista della Fim, Pier Angelo Arndoli aggiunge: “Nelle aziende, come nella vita, ci sono delle maniere per risolvere i problemi, Fiom e Fiom hanno scelto di risolvere le problematiche in senza troppo clamore. Ricordiamo che quell’azienda era a zero ed è ripartita anche con sacrifici da parte degli stessi lavoratori, ma estremizzare le situazioni fa solo del male agli stessi lavoratori”