LECCO – Notizie positive per l’economia lecchese: secondo gli ultimi dati Inps elaborati dal sindacato Cgil, nel primo trimestre dell’anno si è ridotto l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria da parte delle aziende della provincia.
A marzo, le ore autorizzate per questo ammortizzatore ammontavano a 1,659 milioni contro i 2,428 milioni di ore stimate nel primo trimestre del 2014 (-31,65%).
Complessivamente sono 25 le aziende lecchesi che da gennaio sono state interessate dall’utilizzo della cassa straordinaria: tre per concordato preventivo, 16 imprese dove è stato invece applicato il contratto di solidarietà, tre per crisi aziendale, due per fallimento ed una per ristrutturazione.
La Cigs crolla nell’edilizia (dove passa dalle 125 mila ore autorizzate nel primo trimestre del 2014 alle 41,6 mila del primo trimestre di quest’anno), nel commercio (da 613 mila a 146 mila ore), si azzera nel settore del legno dove al contrario nello stesso periodo del 2014 si contavano già 184 mila ore, cala nell’alimentari (da 135 mila ore autorizzate a 21 mila ore), cala seppur di poco nel metallurgico (da 281 mila a 232 mila), nel tessile 252 mila a 158 mila.
Uno dei pochi settori dove la cassa integrazione straordinaria invece è cresciuta è quello del chimico che dalle 73 mila autorizzate tra gennaio e marzo dello scorso anno tocca nel 2015 le 215 mila ore.
Segno meno anche per la cassa integrazione ordinaria (-42,10%) che a marzo ha raggiunto le 1,115 milioni di ore autorizzate e pure la cassa in deroga (-95,61%) per la quale si è passati dalle 474 mila ore autorizzate nel primo trimestre del 2014 alle 20 mila dello scorso marzo.
“L’elemento di novità è che per la prima volta su un trimestre registriamo la riduzione della cassa integrazione straordinaria – sottolinea il segretario provinciale della Cgil, Wolfango Pirelli – è un segnale importante e speriamo possa venire confermato anche per i prossimi mesi”.

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