Confindustria: Maggi interviene sul caso Riva Acciaio

Tempo di lettura: 2 minuti

LECCO – “Siamo colpiti e fortemente preoccupati per le vicende legate al Gruppo Riva e al blocco delle attività che riguarda in particolare gli stabilimenti Riva Acciaio Spa, uno dei quali sito ad Annone di Brianza”, esordisce il presidente di Confindustria Lecco Giovanni Maggi.

“L’impatto di queste vicende è evidentemente forte sia a livello nazionale che sul nostro territorio e influisce in modo importante sull’occupazione e sulle attività dei settori collegati alle produzioni siderurgiche – prosegue Maggi – Facendo mancare gli approvvigionamenti di acciaio, asse portante del sistema industriale lecchese, il fermo delle attività di Riva Acciaio Spa ha infatti un impatto particolarmente grave sul nostro sistema produttivo sottraendo una risorsa vitale alle nostre imprese”.

Il presidente quindi aggiunge: “Capiamo che l’intera vicenda del Gruppo è certamente complessa, tuttavia la chiusura degli stabilimenti è stata l’inevitabile conseguenza dell’applicazione del provvedimento di sequestro disposto dalla magistratura, alla quale l’azienda non poteva fare altro che dare attuazione. E resta soprattutto indubbio che il blocco delle attività di un’impresa è un danno per l’economia di un territorio e a maggior ragione nel nostro, stante la vocazione fortemente orientata al settore metalmeccanico”.

Per il presidente di Confindustria Lecco non ci sono dubbi: “È necessario che venga trovata, nelle sedi competenti, una soluzione che, sul piano legislativo e giudiziario, consenta alla Riva Acciaio Spa la prosecuzione dell’attività produttiva nelle imprese interessate dal provvedimento di sequestro cautelare. Fatta salva l’esigenza di trovare le modalità più opportune per soddisfare l’altrettanto stringente esigenza della salvaguardia ambientale. Esigenza, peraltro, che nel caso di specie non ha alcuna diretta attinenza con i siti produttivi di Riva Acciaio Spa in questione”.