
LECCO – “Si aspetta un inverno tiepido per l’economia lecchese, servirebbe l’intervento del Governo per riscaldarlo”. E’ la previsione del segretario provinciale della Cgil, Wolfango Pirelli, su quanto accadrà nei prossimi mesi, con le ferie oramai alle spalle, sul fronte del lavoro e della ripresa economica.
Una timida ripresa quella si è mostrata finora: “Da tempo intravediamo piccoli segnali positivi, ma siamo ancora al di sotto di una ripresa vera e propria, per questo bisogna evitare trionfalismi e restare molto cauti. Questi segni fanno però capire che la strada è quella giusta”.
Positiva, secondo Pirelli, la riduzione delle ore di cassa integrazione “oramai costante, come verifichiamo mese dopo mese, al contrario di quanto accadeva lo scorso anno, quando invece avevamo a che fare con un andamento altalenante”.
A ridursi è anche il tasso di disoccupazione nel lecchese, oggi sotto l’8% come conferma Pirelli: “Siamo tornati ai livelli di un anno e mezzo fa ma esiste ancora il grave problema della disoccupazione giovanile che non può che preoccuparci”.
E se le assunzioni sono aumentate in provincia, anche quelle a tempo indeterminato (vedi articolo), per il leader della Cgil lecchese si tratterebbe perlopiù di un effetto dovuto alla decontribuzione: “Il saldo tra assunzioni e licenziamenti resta negativo e non siamo ai livelli tali da dire che c’è inversione di tendenza. Siamo ancora in una fase dove, sul fronte dell’occupazione, ci sono solo debolissimi segnali. Servirebbero politiche per consentire alle imprese di aumentare la produzione, perché solo in questo modo incrementeremo anche l’occupazione”.
A preoccupare il sindacalista, però, è soprattutto la situazione in Camera di Commercio e lo scontro tra le associazioni datoriali dopo la rielezione di Vico Valassi, contro la quale Confindustria ha presentato ricorso: “La Cgil non ha scelto la strada del ricorso ed era pronta a fare la propria battaglia all’interno dell’ente; se non ci fosse stato un ricorso avremmo parlato oggi di un presidente, pur non essendo noi in sintonia con questa elezione, ma il quadro è diverso e ci siamo infilati in una discussione giuridica che non porterà da nessuna parte”.
L’attesa è per la prossima settimana, quando il TAR si esprimerà sulla vicenda: “A mio parere serve un atto politico – conclude il leader della Cgil – che, a fronte di una sentenza di sospensione, Valassi si dimetta e che le associazioni trovino un candidato condiviso. In questa fase abbiamo bisogno di una governance forte”.

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