LECCO – Sono tenaci e determinate, sono lavoratrici ma anche madri, alcune di loro in questi anni sono diventate nonne, sono una guida ferma tanto per le loro aziende quanto per loro famiglie: sono le imprenditrici e le professioniste che venerdì mattina hanno ricevuto il premio nell’auditorium della Camera di Commercio.
Si tratta di undici donne, protagoniste di diversi settori economici, dall’industria al commercio, dalle costruzioni all’artigianato, ai professionisti, scelte dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile di Lecco per il loro successo aziendale.
L’evento, a cui hanno preso parte anche gli studenti di alcuni istituti lecchesi, è stato aperto dall’intervento del presidente dell’ente camerale, Daniele Riva, a cui è seguita una tavola rotonda la partecipazione della presidente del comitato, Loretta Lazzarini, di Clara Camerin dell’ATS Brianza e anche delle istituzioni scolastiche e del mondo della ricerca rappresentante da Manuela Grecchi, prorettore del Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano, e da Luca Volonté, dirigente dell’Ufficio Scolastico.
Diversi i temi affrontati tra cui il peso delle donne nell’imprenditoria, la conciliazione vita-lavoro importante quando la carriera deve confrontarsi le necessità della famiglia, l’importanza di role model femminili nella formazione delle nuove generazioni.
Tanti i messaggi lanciati dai relatori ai giovani presenti in sala, ma ancora di più sono state le storie di queste imprenditrici premiate, i loro consigli, a testimoniare alle nuove generazioni quanto la sfida lanciata dalle donne al mondo del lavoro sia costellata di esempi vincenti, di impegno ma anche di scelte difficili e sofferte, di ostacoli da superare, di gioie e soddisfazioni per quanto riusciti a costruire.
“Credete sempre in quello che volete fare e abbiate la forza di farlo” è l’invito di Silvia Cima, a capo della storica Ferriere Giuseppe Cima di via Belfiore di Lecco, azienda di famiglia nata nel 1790 e specializzata nella lavorazione dei metalli.
Festeggia i 25 anni della propria attività e 50 anni di lavoro, Franca Cavagnoli, presidente di EffeItalia, azienda di Lecco attiva nel commercio all’ingrosso, nel settore dei rivestimenti murali. “Dopo un’esperienza come dipendente, ho deciso di costruire qualcosa di mio. Serve volontà, curiosità, bisogna darsi delle regole e avere tanto entusiasmo, quello che ancora provo nel mio lavoro”.
Anna Maria Consonni ha dovuto farsi strada in un comparto, quello dell’edilizia, “che era tipicamente maschile – racconta – avevo 33 anni quando,alla morte dei miei genitori, ho dovuto prendere le redini dell’impresa di famiglia, l’Immobiliare Malgrate. Abbiamo affrontato la crisi di questi ultimi anni, ancora ci sono sofferenze, ma è importante capire che proprio le difficoltà che dobbiamo cercare lo stimolo per trovare nuove soluzioni”.
“Credo che l’uguaglianza tra i generi non deve essere un appiattimento, al contrario dobbiamo sottolineare le differenze – ha proseguito – siamo donne, non dobbiamo imitare gli uomini, al contrario dobbiamo valorizzare le nostre capacità”.
Anche l’architetto Maria Grazia Furlan ha dovuto affrontare una sfida simile, “l’edilizia non era solo un settore prettamente maschile quando muovevo i primi passi in questa professione, nel 1968, c’era avversità verso le donne. E’ stata necessaria tanta determinazione”.
“Sono stata la prima donna, in Lombardia, a diventare presidente dell’Ordine dei Commercialisti – spiega Maria Venturini – mi sono sempre fatta in quattro, senza dover mai dire grazie a nessuno se non alla mia famiglia che mi ha supportato. Non bisogna avere paura delle sconfitte, perché possono accadere e devono essere affrontate, l’importante è vincere la guerra”.
Un ruolo, quello dell’imprenditore, che impone decisioni non facili, come quella che ha dovuto prendere Ester Consonni della Tecnottica Consonni di Calco. “Subentrata ai miei genitori, ho avuto la responsabilità di 20 persone, i lavoratori e le loro famiglie, dovevo decidere se andare avanti o chiudere l’attività. Ho detto, proviamoci. La nostra è una delle poche aziende in Italia specializzate in questo ramo. Serve entusiasmo, ma anche impegno e sacrificio. Negli anni ho imparato che le persone devono essere messe al centro, devono diventare riferimento per la propria attività”.
L’esempio, per Cinzia Bonacina, vicepresidente della Arbo Srl di Lecco, è stata la madre. “C’è il lavoro ma anche la famiglia ed è proprio nell’ambiente familiare che si possono ritrovare le energie per superare le difficoltà e ricaricarsi”.
Il padre ha fatto invece da maestro ad Andreina Proserpio, socio amministratore della ModeLine Proserpio, negozio di acconciature di Molteno. “Per lui non avrebbe fatto differenza se fossi stata un maschio anziché una donna, mi ha insegnato il mestiere e l’importanza di costruire una squadra di lavoro, di delegare affinché sia possibile gestire il carico di impegni quotidiani. Oggi abbiamo 20 dipendenti e la nostra attività familiare è alla terza generazione”.
Tra le imprenditrici e professioniste premiate c’è anche Cinzia Cogliati, della Cogliati Aurelio di Lecco, la consulente del lavoro Maria Grazia Magni e Giovanna Goretti della Fratelli Locatelli Sas di Marco Locatelli (a ritirare il premio per lei, la figlia Barbara Locatelli).