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GARLATE – Dopo oltre 60 anni di attività, ha chiuso la Fratelli Greppi di Garlate, lo storico negozio di vendita di ricambi e accessori per moto che si affaccia a via Statale. La notizia è stata ufficializzata ai 11 dipendenti lunedì sera e mercoledì mattina è stata loro presentata una lettera di licenziamento per cessazione di attività.
“Eravamo d’accordo per la presentazione della procedura di concordato, invece l’azienda lunedì ci ha fatto sapere che procederà al fallimento. Abbiamo stipendi arretrati da ricevere, chi 5 mensilità e chi addirittura 20 stipendi ancora da riscuotere” spiega Enrico Colombo, rappresentante dei lavoratori ; questi ultimi mercoledì hanno deciso di presidiare l’esterno del negozio per manifestare il disagio per il posto di lavoro perso e proseguiranno nella loro protesta anche nei prossimi giorni.
Da quanto appreso dagli stessi dipendenti, è da circa un anno che l’attività ha palesato segni di fatica, tanto da non riuscire ad elargire le buste paga. “Stiamo ancora facendo i calcoli, ma si parla di circa 500 mila euro di stipendi arretrati – spiega Mario Mangili, segretario regionale della Filcams Cgil – a questo si somma un’esposizione finanziaria disastrosa. Se i lavoratori si fossero dimessi lo scorso anno per giusta causa, come avevamo consigliato, avremmo avuto più margini di intervento”.
“Abbiamo aspettato perché per noi era come lavorare in famiglia e pensavamo che alla fine ci sarebbero stati pagati tutti gli stipendi– ha sottolineato Colombo – lavoravo qui da 37 anni, facevo parte dell’azienda come dipendente ma c’era un rapporto quasi famigliare e ottimo con il titolare”.
La crisi ha però colpito duro e nel 2013 l’azienda ha fatto richiesta per la cassa integrazione in deroga che però, come spiegato dagli stessi lavoratori, è arriva a singhiozzo per i noti problemi di finanziamento a livello regionale. “Attendiamo ancora di riscuotere l’ultimo trimestre del 2013” ha sottolineato Colombo.
La Fratelli Greppi va ora verso il fallimento anche se lavoratori e sindacati non hanno ancora avuto notizia della presentazione della procedura in Tribunale. “Se non la faranno loro la faremo noi – annuncia il sindacalista della CGIL – Una volta che sarà ufficializzato il fallimento, il giudice dovrà nominare un curatore e a quel punto si vedranno le disponibilità e quanto potranno recuperare i lavoratori”.
