LECCO – Sulle oltre 26 mila aziende iscritte alla Camera di Commercio di Lecco a settembre dello scorso anno, delle quali circa 24 mila quelle attive, il 6,4% appartiene opera nel metalmeccanico (1.536 imprese) per un totale di circa 16.800 dipendenti, ovvero un quinto del totale dei lavoratori in provincia di Lecco.
I dati, diffusi in occasione della presentazione della nuova edizione di Fornitore Offresi (vedi articolo), danno una stima di questo settore sull’economia lecchese. Un settore che ha risentito della crisi di questi anni, con calo nel numero di imprese registrato nel confronto tra settembre 2014 e 2015 (-2%).
Nei primi mesi dello scorso anno ci sono state 23 nuove iscrizioni all’ente camerale ma le cessazioni, pur diminuendo, restano alte (63 contro le 70 di settembre 2014) ed anche il numero di dipendenti è calato, in particolare nel comparto della metallurgia, a marzo del 2014 era sceso in un anno del 3,7%, passando da 3.458 a 3.330 lavoratori.
Numeri in crescita invece per i lavoratori del ramo della produzione di alluminio (da 330 a 338), della stiratura a freddo (da 127 a 133) e della laminatura a freddo di nastri (da 186 a 189), della fabbricazione di tubi, profilati e accessori acciaio (da 332 a 333).
Il comparto della metallurgia sta comunque cercando di rispondere al difficile periodo tanto che nel giugno 2015, rispetto ai primi tre mesi dell’anno, si è invece registrato un incremento nel numero delle imprese (+1,9%), al contrario di quanto verificato a livello lombardo (-2%) e nazionale (-1%).
Il comune lecchese dove il metalmeccanico riveste maggior peso è Parlasco dove il 50% del totale delle imprese opera in questo settore, seguito da Premana, Cortenova e Primaluna (rispettivamente con il 42,4%, 23,5% e 17,2%). Lecco ha il numero assoluto più alto di imprese metalmeccaniche sul suo territorio (201 aziende) ma si posiziona sotto la media provinciale rispetto al numero di imprese del settore sulle imprese totali (4,7%).
La maggior parte delle imprese metalmeccaniche lecchesi (67,1%) hanno forma societaria (37,5% di capitali e 29,6% di persone) e il loro numero tra settembre 2014 e lo stesso mese del 2015 è calato dell’1,9%, lo stesso vale per le imprese individuali (-2,1%).
Anche in questo caso però si registra un lieve segnale positivo comparando il secondo semestre e il terzo semestre dello scorso anno, con un incremento minimo nel numero di società ed imprese individuali (entrambe +0,2%).
Segnali incoraggianti anche per quanto riguarda le esportazioni verso l’estero che dal 2008 avevano conosciuto un calo di 3,5 punti percentuali che invece ha riguadagnato oltre 2% nel 2013 e nel 2014 e il 4,7% nel primo semestre 2015 al confronto con i primi sei mesi del 2014.
Il Paese di riferimento per l’export dei prodotti metalmeccanici lecchesi è la Germania con 342 milioni di euro (24,1%), seguita dalla Francia con 194 milioni (13,1%) e dagli Stati Uniti con 77 milioni di euro (5,4%),; dal 2008 sono raddoppiate le esportazioni verso l’America settentrionale e del 22% verso l’America centro meridionale. Anche le vendite in Asia con aumentate del 4,2% e del 42% verso l’Oceania.

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