Lavoro: crescono le assunzioni a tempo indeterminato

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studenti lavoroLECCO – Il miglioramento della situazione economica della provincia è confermato anche dai dati sulle previsioni occupazionali raccolti dall’Indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere Nazionale e dalle Camere di Commercio italiane in collaborazione con il Ministero del Lavoro .

Rispetto al 2014, crescono le previsioni di assunzione delle imprese lecchesi, da 2.500 a 3.370 unità (+870 persone): Lecco +34,8%, contro il +29,3% lombardo e il +17,7% nazionale .

Aumentano anche i licenziamenti previsti dalle aziende lecchesi, da 3.180 a 3.630 (+450 unità): Lecco +14,1%; Lombardia +10,3%; Italia +2,6%.

Il tasso di uscita del nostro territorio è nettamente più basso di quello regionale e dell’intero Paese (4,9% contro 5,5% e 7,1%): Lecco guida la graduatoria regionale davanti a Bergamo, Cremona, Lodi e Varese . Anche il tasso di entrata è inferiore alla media regionale: 4,5% contro il 5,1% della regione e il 6,3% dell’Italia .

Rimane negativo il saldo tra entrate e uscite previste (-260 unità a Lecco, -8.850 in Lombardia e -84.400 in Italia), ma c’è un miglioramento generalizzato rispetto al dato 2014 .

In termini percentuali, la nostra provincia si posiziona al secondo posto in Lombardia, dopo Milano (+0,2%) e a pari merito con Sondrio (-0,3%). Anche a livello nazionale, poche sono le performance migliori di quella lecchese: oltre a Milano, Catania (+0,5%), Napoli e Matera (invariate), Lucca (-0,1%) e Piacenza (-0,2%).

Crescono di 920 unità le assunzioni non stagionali previste da aziende lecchesi (2.870 contro le 1.950 del 2014, +47,2% ). Viceversa, calano di 50 unità le previsioni di assunzioni non stagionali (da 550 a 500: -10% ).

Crescono le assunzioni totali a tempo indeterminato (+840 unità, +158,5%) e la loro quota percentuale sale dal 21,2% al 40,7% delle previsioni di assunzione.

Le aziende lecchesi fanno ricorso a personale “stabile” in misura superiore a quelle italiane (34,5%), ma inferiore a quelle lombarde (41,3%). Aumenta anche il numero delle assunzioni a tempo determinato (da 1.280 a 1.330, +50 unità), ma diminuisce la loro quota percentuale

Considerando le sole assunzioni non stagionali, i profili maggiormente richiesti dalle aziende lecchesi sono quelli delle “professioni qualificate nei servizi” (26,5%), seguite dai “conduttori di impianti” (22%) e dalle “professioni tecniche” (14,6%)

Le previsioni di assunzioni non stagionali di impiegati sono in calo rispetto all’indagine 2014 (da 240 a 230 unità, -4,2%; viceversa crescono soprattutto quelle delle “professioni qualificate nei servizi” (da 350 a 760 persone, +117,1%,), dei “conduttori di impianti” (da 370 a 630 unità, +70,3%,) e di “personale non qualificato” (da 180 a 260 lavoratori, +44,4%)

La percentuale di laureati richiesti dalle imprese lecchesi passa dall’8,1% del 2011 al 12,2% di quest’anno (nel 2014 era però del 16,4%) . Tale quota è inferiore sia alla media nazionale (15,4%), che a quella regionale (20,6%). Continua il calo della quota dei diplomati (dal 49,5% del 2013 al 41,8%), ma il dato di Lecco è superiore alla media regionale e nazionale (rispettivamente 41,1% e 40,1%). Viceversa crescono le quote dei “qualificati” (diploma di 3 anni, dal 13,3% del 2014 al 15% di quest’anno) e, soprattutto, di coloro che non hanno alcun titolo di studio.

Le assunzioni sono più che raddoppiate quelle del “commercio” (da 350 a 770 persone, +120%); crescono del 27,1% le assunzioni previste nel comparto “industria e costruzioni”, e del 30% quelle nel “turismo”, mentre più contenuta è la crescita dei servizi

Crescono le assunzioni non stagionali di donne (da 300 a 350, +16,7% ): rappresentano il 12,2% del totale entrate previste, a fronte del 14,8% nazionale e del 13% lombardo. Aumentano anche le assunzioni non stagionali di uomini, che raggiungono il livello più alto dell’ultimo quinquennio: 870 persone, +22,5% . Da segnalare anche la crescita delle assunzioni per cui le imprese lecchesi non ritengono importante il genere, da 950 a 1.650: +73,7%