Appuntamento venerdì mattina al Politecnico organizzato dal sindacato Cisl
Al centro della discussione il ruolo dell’Europa e le politiche nazionali
LECCO – Si è tenuto venerdì mattina, nell’Aula magna del Polo lecchese del Politecnico, l’incontro “A cosa ci serve l’Europa?”, organizzato dalla Cisl Monza Brianza Lecco.
Di fronte ad una numerosa platea, sono intervenuti Franco Chittolina, presidente di APICE Europa (Associazione per l’incontro delle culture in Europa), l’economista Alberto Berrini e Giuseppe Iuliano, responsabile del Dipartimento Internazionale Cisl e membro del CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo).
In sede di presentazione Rita Pavan, segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco, ha precisato come, anche in vista delle elezioni europee, che si terranno dal 23 al 26 maggio, diventi fondamentale un momento di approfondimento su competenze, poteri e possibili prospettive dell’Unione europea.
E’ poi stato trasmesso un video, con i saluti ed un breve intervento di Luca Visentini, segretario generale della Ces (Confederazione Europea dei Sindacati).
“In questi ultimi tempi – ha detto Visentini – qualcosa si è incrinato nel rapporto tra cittadini ed Europa. La causa di questo non va certo attribuita all’immigrazione, quanto alle modalità che l’Europa ha usato per reagire alla crisi economica; modalità che hanno usato il modello sociale europeo per “aggiustare” la crisi. Per fortuna la Comunità europea ha compreso che è necessario ricostruire un rapporto virtuoso con i cittadini europei. Per questo sarà necessario spostarsi da una politica neoliberista ad una che favorisca la crescita dei posti di lavoro; bisognerà far crescere i salari e proteggere i lavoratori dai cambiamenti che saranno apportati dalla digitalizzazione e dai cambiamenti climatici”.
Ha poi preso la parola Franco Chittolina. Dall’alto della sua lunga esperienza nelle commissioni europee, ha illustrato alcune tappe fondamentali della storia europea, perché “è necessario fare un passo indietro per capire come andare avanti”.
Dal 1979, anno in cui è stato approvato il voto per la elezione del Parlamento europeo, al 1989, anno della caduta del muro di Berlino, si è arrivati al 2019, sintetizzato in un solo termine: Brexit.
“Se prevarrà di nuovo la sovranità nazionale – ha concluso Chittolina – dobbiamo prepararci a nuovi, grandi disastri. Dobbiamo invece lavorare perché le singole sovranità nazionali siano completate con una sovranità europea condivisa”.
L’economista Alberto Berrini ha affrontato il tema economico ed in particolare i problemi legati all’euro, spesso additato come causa di tutti i mali.
“In Europa – ha detto Berrini – si è puntato prima sulla convergenza economica sperando che fosse l’anticamera di quella politica. Così non è avvenuto anche perché, economicamente parlando, con la crisi economica del 2009 l’Europa ha puntato su politiche recessive anziché su quelle espansive. Rimane il fatto che l’euro era necessario ma ci voleva anche più Europa nel senso politico e sociale del termine”.
E’ poi intervenuto Giuseppe Iuliano, che ha voluto precisare i grandi passi avanti fatti in questi decenni grazie all’Europa: “Con l’unità europea, da 70 anni viviamo in pace ed abbiamo potuto usufruire di grandi libertà come la libera circolazione di merci e di persone. Il vero problema, oggi, è che abbiamo bisogno di più Europa e dobbiamo trasferire le sovranità nazionali entro una sovranità europea. Pur nell’ambito di grandi conquiste, in questi decenni non abbiamo completato il processo di unificazione, ma la Cisl crede fortemente negli Stati Uniti d’Europa”.