LECCO – Le festività natalizie hanno sorriso ai commercianti lecchesi: positivi i dati sugli acquisti ed ora gli esercenti si preparano alla stagione dei saldi.
“Il Natale è andato abbastanza bene – confermano Alberto Riva, direttore di Confcommercio Lecco e Oscar Riva di Federmoda – il volume di affari ha mantenuto i valori dello scorso anno, in alcuni casi si sono anche superati gli incassi del passato Natale. Un risultato decisamente buono a fronte del periodo di difficoltà patito dal commercio”.
Gli acquisti natalizi hanno sollevato il dicembre degli esercenti, soprattutto le ultime due settimane del mese, dove si sono concentrate le vendite ed ora, a partire da sabato 5 gennaio, si dà il via agli sconti invernali.
“C’è molta aspettativa – spiega no i referenti di Confcommercio – mantenere i valori dello scorso anno sarebbe un ottimo risultato. Per oggi possiamo solo fare previsioni, per i primi riscontri dovremo aspettare fine mese”.
Secondo l’Ufficio Studi della Confcommercio nazionale, in tutta Italia i saldi muoveranno in totale 5,1 miliardi di euro, con una spesa media a famiglia di 325 euro, circa 140 euro pro capite.
Per Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia, “saranno saldi – euro più euro meno – in linea con quelli dello scorso anno, ma avranno la straordinaria opportunità di risvegliare i consumi. I consumatori potranno così tornare a trovare ‘vere’ occasioni nei nostri negozi; noi commercianti potremo affrontare più sereni le prossime scadenze; le vie ed i centri dei nostri Comuni avranno l’opportunità, offerta dalla moda, per rianimarsi. Rinsaldare le relazioni con i clienti all’insegna della trasparenza del rapporto prezzo/qualità e della fiducia, con professionalità e servizio offerti nei negozi di prossimità. Questo è il ‘mood’ che caratterizza questo particolare momento di vendite”.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.