La testimonianza del Gruppo Autoveicoli di Confcommercio Lecco
“Covid, guerra e carenza microchip: tempesta perfetta che sta travolgendo le concessionarie”
LECCO – Una crisi lunghissima che sembra non finire mai, perché dopo due anni di pandemia è arrivata la guerra in Ucraina. E sullo sfondo ci sono i problemi che interessano tutte le categorie economiche, come quelli legati al caro energia e all’impennata del costo del carburante e del gas, ma anche criticità tipiche del settore, ovvero l’attesa di incentivi statali e la carenza di microchip. Una “tempesta perfetta” che sta travolgendo le concessionarie d’auto anche nel Lecchese, come testimonia il presidente del Gruppo Autoveicoli di Confcommercio Lecco, Alberto Negri: “Nei primi tre mesi dell’anno abbiamo registrato un calo del 20-30% rispetto alle immatricolazioni del 2021. Nelle ultime settimane sempre meno gente entra nelle nostre concessionarie: stiamo vivendo un periodo forse peggiore della piena emergenza Covid! Le motivazioni di questa crisi sono molteplici. Innanzitutto, come detto, veniamo da due anni di pandemia e ancora oggi questa emergenza non è del tutto superata. Su questa incertezza si è innestata la carenza di microchip e componenti elettroniche, che sta rallentando la consegna delle poche autovetture ordinate anche di 6-12 mesi. Poi è arrivata la guerra in Ucraina: tanti sono rimasti segnati da questo conflitto e rimandano ogni idea di cambiare auto. Inoltre c’è tutto il tema degli incentivi auto prima annunciati e ora ‘congelati’: chi vuole comprare aspetta di capire se ci saranno dei contributi statali e quindi prende tempo rinviando qualsiasi decisione. Senza dimenticare l’aumento dei costi della benzina e del gas…”.
Il presidente Negri evidenzia: “La situazione è davvero complicata, anche perché nel frattempo le spese da sostenere aumentano: anche per noi le bollette sono raddoppiate. In questo clima di incertezza le persone hanno ridotto drasticamente l’utilizzo dell’auto e non vengono nemmeno per l’assistenza: tanti di noi hanno visto ridotte pure le richieste di effettuare i tagliandi!. Non è facile: sono tanti i punti di domanda che accompagnano le nostre scelte di imprenditori, ma stringiamo i denti. Chiediamo solo al Governo di non dimenticarsi di questo settore: nella filiera dell’automotive ci sono anche le concessionarie da sostenere e supportare per aiutarle ad uscire da questa crisi infinita”.